La Rai processa il suo dirigente: «Anticipò Capodanno per fare audience»

La Rai processa il suo dirigente: «Anticipò Capodanno per fare audience»
di Claudio Marincola
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Venerdì 8 Gennaio 2016, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 12:14
Il Capodanno “precoce” potrebbe costare caro a un capostruttura di RaiUno al quale tre giorni fa l’Ufficio del personale ha inviato una contestazione disciplinare. È quanto filtra dai corridoi di viale Mazzini da dove era già partita un’altra missiva, sempre dello stesso tono, al tecnico che si sarebbe lasciato fuggire l’sms con bestemmia apparso tra i sottotitoli allo scoccare del nuovo anno. 

Il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, a quanto si dice nei piani alti, non si sarebbe limitato a chiedere un’inchiesta interna. Avrebbe preteso che l’inchiesta fosse rapida e tale da chiarire nel giro di pochi giochi tutti gli aspetti ancora oscuri di una vicenda che per alcuni versi è paradossale. Ha indignato gli abbonati e scatenato l’ira dell’Osservatore Romano che ha parlato di «tv fuori controllo», «con l’alibi dello share» e di «azienda allo sbando». 

 

IL MINUTO SPARITO
Il tappo dello spumante fatto saltare nelle case degli italiani in anticipo di quasi un minuto per strappare audience alla concorrenza. Da che era solo un’ipotesi, è diventato il capo d’accusa che sta prendendo corpo. Perché se effettivamente Antonio Azzolini, il capostruttura presente a Matera durante lo show di Capodanno, avesse fatto “sparire” intenzionalmente il minuto anticipando l’arrivo del 2016 la questione si aggraverebbe. E non di poco. Il destinatario della contestazione avrà ora cinque giorni di tempo per presentare le sue controdeduzioni. Idem il tecnico che, complice un difetto del software, avrebbe omesso il controllo dell’sms blasfemo. Uno dei 150 mila messaggini inviati quella sera. Ma Dall’Orto non si è limitato a ordinare un’inchiesta. Ha chiesto che d’ora in avanti tutti i responsabili dei programmi debbano verificarne i contenuti. Non si ammetteranno altri errori.

 
Se verrà fuori che il countdown è stato anticipato di proposito per strappare ascolti alle altre Reti e in particolare allo show complanare in onda su Canale 5, allora la questione prenderà tutta un’altra piega. Negli altri anni era già successo ma a spingere avanti le lancette erano state le Reti Mediaset contenendo l’anticipo in una decina al massimo di secondi. Il tempo di bruciare la concorrenza e arrotondare di qualche virgola l’audience.
Un errore del genere in nome di una guerra degli ascolti è proprio quello che il nuovo direttore generale della Rai non gradisce. E lo avrebbe ripetuto anche ai suoi più stretti collaboratori. Non vede gli ascolti come l’unico feticcio da rincorrere a tutti i costi. E non è certo mostrando spirito truffaldino o facendo il gioco delle tre carte con gli orologi, che viale Mazzini recupererà la sua credibilità, spiega chi gli ha parlato. Se invece c’è stato un errore meccanico allora bisognerà provarlo. E neanche questo sarà facile da dimostrare per il capostruttura indiziato. La lettera che ha ricevuto è firmata dal direttore dell’Ufficio del personale Valerio Fiorespino. Quella spedita al tecnico dal direttore di RaiCom Luigi De Siervo. In entrambe si farebbe largo uso del condizionale.

STOP ALLA GUERRA
Il livello di responsabilità tra due qualifiche così diverse non mette i due presunti responsabili della serataccia di RaiUno sullo stesso piano. La posizione del tecnico è meno delicata. Il software incaricato di filtrare gli Sms potrebbe non aver funzionato. L’unica certezza è l’autore dell’sms sacrilego, un tarantino 22enne innervosito per la piega noiosa che stava prendendo il suo solitario cenone di San Silvestro e - così ha scritto su Facebook - per la reazione del suo cane spaventato dai botti di fine anno. Non è detto quindi che alla fine a rimetterci sarà solo un «povero tecnico», o «l’ultima ruota del carro», come qualcuno pure ha sussurrato. Si saprà presto, prima del previsto. Si va dalla semplice censura, alla sospensione ma la squalifica si potrebbe allungare se verrà provata l’accusa di dolo. La questione potrebbe essere risolta anche prima della prossima tornata di nomine. Servirà a dare un segnale preciso, altri errori di questo tipo non verranno tollerati.
 
LINEA DURA
Se non è linea dura, quella inaugurata in questi giorni dal dg è qualcosa che le somiglia molto. Presto Dall’Orto assumerà anche i poteri di ad. Prima però potrebbe presentarsi martedì prossimo dinanzi alla commissione parlamentare di Vigilanza Rai per rispondere di quanto accaduto a Capodanno nel corso della trasmissione “L’anno che verrà”. Una richiesta partita dal centrodestra ma gradita anche da altri esponenti della commissione presieduta dal pentastellato Roberto Fico - che sul caso ha preferito mantenere un profilo basso - ad esempio dal dem Michele Anzaldi. Il primo ad ipotizzare che il countdown sbagliato potesse essere voluto e non un mero un errore. «Visti i precedenti non sarei stupito se i fatti mi dessero ragione - commenta ora il segretario della Vigilanza - alla luce del risalto che è stato dato alla vicenda e di tutti gli errori che sono stati fatti, comprese le dichiarazioni ironiche del direttore di RaiUno Leone che ha risposto con una battuta a questo scivolone, sarebbe auspicabile che l’audit interno ordinato dal dg arrivasse velocemente alle conclusioni e non passassero mesi per poi magari buttare la palla in tribuna come si è già fatto altre volte».
 
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