Priebke, la salma lascia da Pratica di Mare: nuovo giallo sul destino dell'ex capitano delle Ss

Priebke, la salma lascia da Pratica di Mare: nuovo giallo sul destino dell'ex capitano delle Ss
di Cristiana Mangani
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Giovedì 17 Ottobre 2013, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 16:25

ROMA - partita nella notte dall’aeroporto di Pratica di Mare la bara di Erich Priebke, la salma che nessuno vuole.

Anche se la notizia diventa subito un giallo, così come tutto quello che riguarda questa storia. Il feretro con l’ex capitano delle Ss è uscito veramente dall’hangar militare che, in passato, aveva ospitato il Dc9 di Ustica? O è ancora lì, come diverse fonti continuano a sostenere? Il mistero resta, visto che non ci sono conferme sul passaggio di un carro funebre dall’ingresso dell’aeroporto, mentre un aereo militare avrebbe potuto lasciare la pista per una destinazione sconosciuta. La bara era stata portata all’aeroporto la scorsa notte, dopo gli scontri di Albano. Il prefetto Giuseppe Pecoraro, aveva deciso che andava trasferita al più presto dall’istituto dei padri lefebvriani dove avrebbe dovuto svolgersi il funerale. E lo ha fatto - spiega - perché ha visto che «si stava trasformando in un raduno neo nazista». Per tutta la giornata, poi, è stato lui a gestire questa rogna insieme al ministero dell’Interno e al Governo. E in mattinata ha anche incontrato l’avvocato Paolo Giachini, il difensore dell’ex capitano delle Ss, che ha continuato a chiedere un vero funerale, visto che quello di due giorni prima era stato interrotto.

È stato un continuo scambio di informazioni tra Prefettura e Governo per cercare di trovare la soluzione definitiva. Poi, intorno alle 23 il feretro lascia l’aeroporto. Ha preso il volo o è stato trasferito al cimitero di Prima Porta per la cremazione?

I CONTATTI

A cinque giorni dalla morte dell’ex ufficiale, la soluzione continua a sembrare faticosa. La speranza rimane quella che la Germania possa accettare il rientro della salma. E proprio su questa eventualità un consulto tra Roma e Berlino c'è già stato. La conferma arriva dallo stesso Pecoraro: «Contiamo di risolvere in giornata, ci sono contatti con Berlino». L'ambasciata tedesca a Roma e il portavoce del ministro degli Esteri, però, precisano: «Le autorità italiane non hanno presentato alcuna richiesta ufficiale. Sono stati avviati solo contatti informali. La situazione non è cambiata». E il portavoce di Martin Schaefer aggiunge: «In linea di principio la decisione spetta alla famiglia, non c’è una responsabilità o un ruolo del governo federale tedesco in questa vicenda. Non dipende da noi trovare una soluzione. Ogni tedesco ha diritto di essere seppellito in Germania e la gestione delle salme dei tedeschi all'estero riguarda innanzitutto i parenti. Comunque la cura dei morti tocca allo Stato dove una persona è deceduta», quindi all'Italia. In riferimento implicito al regolamento del Comune natale di Priebke, Hennigsdorf (Brandeburgo) che prevede una sepoltura solo per i defunti residenti o in possesso di una tomba di famiglia, il portavoce degli Esteri ha specificato di non conoscere «le regole o le varie disposizioni dei Comuni». E ancora: il ministro degli Interni del Brandeburgo, Ralf Holzschuher, ha chiarito che, se proprio fosse inevitabile, si potrebbe al massimo ipotizzare una tomba senza nome. Anche perché, altrimenti, diventerebbe un «punto di attrazione per neonazisti». Intanto, tramontano le ipotesi dei cimiteri militari tedeschi di Cassino o Pomezia.

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