LA CRICCA
Chiariamo subito una cosa: al di là delle chiacchiere dell’agente, l’ultimo concorso per l’accesso ai ranghi della polizia municipale risale al 2010, cosa che rende abbastanza improbabile un episodio di corruzione sullo schema soldi in cambio di posti di lavoro. Quanto basta a spingere gli inquirenti a battere la pista della truffa o del millantato credito, almeno per quanto riguarda la storia dei posti di lavoro e dell’accesso al corpo di polizia municipale. Inchiesta condotta dai carabinieri, sotto il coordinamento del pool mani pulite di Napoli, una sezione che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione e che è attualmente coordinata dal procuratore aggiunto Rosa Volpe. Ma torniamo alla storia dei posti di lavoro. Se ne parla in un documento indirizzato in questi mesi in Procura, ma anche al Mattino, ed è zeppo di nomi e di riferimenti specifici alle manovre di alcuni agenti, secondo quanto abbiamo raccontato all’inizio dello scorso agosto. Indaga il pm Ida Frongillo, che sta passando al setaccio circostanze e accuse che risalgono agli ultimi due anni. A capo della cricca un agente di polizia municipale che avrebbe messo in piedi una sorta di ufficio privato, con orari e punti di ritrovo sempre uguali. Un metodico, il capo della cricca. Appuntamento fisso nell’anticamera di un negozio cittadino, dove avvenivano (e forse avvengono ancora) scambi di soldi, documenti, pizzini e imbasciate. Volture, certificati medici, nomi di persone da favorire, ovviamente in cambio di soldi.
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