Pontida, Bossi: «Secessione? Preparatevi
Berlusconi, attento: leadership a rischio»

Bossi a Pontida (foto Daniel Dal Zennaro - Ansa)
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Domenica 19 Giugno 2011, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 00:26
ROMA - Berlusconi non dia nulla per scontato, dalla Lega pu arrivare uno stop e Tremonti, se vuole i nostri voti per i suoi provvedimenti, trovi un modo per ridurre la pressione fiscale che mette in ginocchio il Nord. Umberto Bossi dal palco di Pontida rispetta il copione e annuncia una “svolta” lavorando di acceleratore e di freno, tra avvertimenti e rassicurazioni sulla prosecuzione della legislatura. Nonostante il titolo sparato dalla Padania in edicola domani: Ultimatum al governo, con una foto enorme di Bossi in camicia verde e con il pugno alzato.



Così la leadership di Berlusconi esce «in discussione» ma solo «per le prossime elezioni»; mentre Tremonti riceve le prime critiche del senatur, ovvero colui che l'ha sempre difeso quando era messo in discussione dai colleghi di governo. Tanto per evitare equivoci, Bossi sottolinea che «non è il momento di andare al voto perchè vincerebbe la sinistra». E il pratone, che secondo Calderoli raccoglie 80mila persone, mormora. Ma lì si ferma. E Bossi, per tenerli buoni, torna a parlare della parolina magica, secessione, che manda in brodo di giuggiole il variopinto popolo leghista.



«La prossima volta non è detto che andremo con Berlusconi, dipende dalle scelte che saranno fatte. La leadership di Berlusconi potrebbe finire nel 2013»: lo ha detto Umberto Bossi dal palco di Pontida durante il tradizionale raduno della LegaNord al quale, dice il ministro Calderoli, hanno partecipato 80mila persone.



«Caro Berlusconi, la tua premiership è in discussione dalle prossime elezioni - ha detto Bossi - se non saranno effettuate una serie di cose. Berlusconi non dia nulla per scontato. Può darsi che la Lega dica stop».



«Qualcuno si illude e dice "Bossi non può più andare da solo". Invece noi possiamo andare da soli quando vogliamo - dice Bossi - Ma la Lega è comunque molto forte ancora, ha più del 10 per cento a livello nazionale. E allora da oggi andremo a testa bassa sul territorio, io verrò dovunque a trovarvi, decideremo assieme senza dar niente per scontato, può darsi che alla premiership di Berlusconi la Lega dica stop».



«Se facciamo cadere il premier facciamo un favore alla sinistra». «Se facciamo cadere Berlusconi si va subito a votare e questo è un momento favorevole alla sinistra - ha detto il leader della Lega - Ogni 15 anni c'è un vento nuovo nella politica, è fatale che la genta voglia cambiare. Onestamente il governo di errori ne ha fatti, più della sinistra e il voto si è spostato dalla parte sbagliata. Non ci prendiamo la responsabilità di mandare in malora il Paese, saremo tutti insieme a decidere se andare avanti con Berlusconi o no».



«Se volete la secessione, preparatevi». «Secessione, secessione»: per ben sette volte Bossi è stato interrotto dalla folla del pratone di Pontida che a più riprese gli chiedeva la secessione dal resto dell'Italia. «Se volete la secessione ci si prepari: la Lega verrà incontro ai popoli del nord che vogliono una pressione molto forte verso il centralismo, e lo avranno. L'altra volta ci ha fermato la magistratura, questa volta saremo ancora più incazzati».



«Giù le tasse, basta con le guerre. «Bisogna abbassare le tasse - ha detto Bossi - Oggi i soldi si possono recuperare finendo le missioni di guerra che costano tantissimo. Solo la missione della Libia tra bombe e clandestini ci è costata un miliardo di euro. Bisogna intervenire sul fisco perché la pressione fiscale ha superato ogni limite».



«Tremonti lasci stare i Comuni e lasci stare il patto di stabilità». «Se Tremonti lavora sulle bollette energetiche un altro miliardo si può trovare - dice Bossi - Giulio, lascia stare i Comuni. Bisogna riscrivere il patto di stabilità. Caro Giulio se vuoi ancora i voti della Lega in Parlamento per i tuoi provvedimenti ricorda che non puoi toccare i Comuni, gli artigiani, le piccole e medie imprese altrimenti metti in ginocchio il Nord».



«Allevatori, i truffati siete voi.Non basta venire a Pontida, bisogna andare giù a far vedere al Parlamento, al Pdl e a quei delinquenti come Casini che danno a voi dei ladri. A loro bisogna dare una mano di bianco» ha detto Bossi rivolgendosi agli allevatori che da tempo chiedono di rinviare il pagamento della multe sulle quote latte.



«Dobbiamo abbassare i costi della politica - ha detto Bossi -
Io ho l'Audi e me la sono comprata. Basta con le auto blu che poi pagate voi». Bossi ha anche parlato della necessità di diminuire i rimborsi elettorali.



«Sui Ministeri Berlusconi aveva già firmato il documento, poi si è cagato sotto» ha detto Bossi, aggiungendo che lui e Roberto Calderoli hanno già firmato due decreti ministeriali per il trasferimento in Lombardia: «Il mio Ministero e quello di Calderoli verranno in Lombardia a Monza, dove il sindaco ci ha messo a disposizione una sede presso la Villa Reale. Ci ha già consegnato la targa del Ministero per Villa Reale».



«La Brianza è piena di mafia e con i ministeri a Monza diamo un segno di rilancio alla gente brianzola» ha detto Bossi rivolgendosi al ministro dell'Interno: «Maroni, sai che la Brianza è piena di mafia? Dagli una soppressata».



Cicchitto: da Bossi intervento costruttivo. «Bossi ha riproposto la linea della Lega sull'esigenza della riforma fiscale - dice il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto - sul decentramento dello Stato in termini certamente rivolti alla sua gente, ma con un atteggiamento costruttivo nei confronti di Berlusconi e della maggioranza. E' evidente che Berlusconi dovrà definire nel suo prossimo discorso in Parlamento i termini presenti e futuri della politica di governo».



Alemanno: buffonate oltre i limiti costituzionali.
«Io non sono più disponibile ad ascoltare questi appelli e a considerarli delle buffonate, delle battute. Non è possibile. Questo comincia a essere troppo oltre i limiti costituzionali» ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dopo il discorso di Bossi a Pontida, parlando in particolare sulla richiesta della Lega di spostare alcuni ministeri dalla Capitale.



«E' una boiata, mi sa che ora ci vuole lo scontro».
«Bisogna uscire da questa situazione, ma mi sa che ora ci vuole uno scontro - dice Alemanno - La maggioranza degli italiani crede nell'Italia, in Roma Capitale. Lo abbiamo visto nelle celebrazioni per i 150 anni. La proposta dello spostamento dei ministeri al Nord è una boiata. Quello che si vede a Pontida è il mondo di una minoranza, non di tutti i cittadini del Settentrione».



«Bisogna subito votare in Parlamento una mozione chiara - dice il sindaco di Roma - che interpreti ciò che è scritto sulla Costituzione: la Capitale è Roma, non è possibile mettere in discussione questa realtà, i ministeri non si possono spostare. Se il governo tiene, bene, se cade ne prenderemo atto. Per mantenere un governo non si può sacrificare una capitale. La mozione dovrà ribadire con forza che i ministeri devono stare a Roma e condannare gli atteggiamenti della Lega. Ci vuole una prima forte verifica parlamentare su questa situazione, perchè personalmente non sono più disposto a considerare gli appelli della Lega delle buffonate: la richiesta comincia a essere troppo oltre i limiti costituzionali».



Pd: ora Alemanno capisce la pericolosità del governo. «Dopo che da anni denunciavamo il rischio e la pericolosità per Roma del governo Bossi-Berlusconi - dice il segretario del Pd di Roma, Marco Miccoli - prendiamo atto che oggi, finalmente, anche il sindaco Alemanno si unisce a noi in questa denuncia. Peccato che il partito di Alemanno, il Pdl, sia l'architrave del governo Bossi-Berlusconi. A questo punto, se vuole essere serio e non limitarsi ai soliti spot, il sindaco Alemanno dovrebbe promuovere una mobilitazione dei parlamentari del Pdl pronti a votare anche la sfiducia qualora il governo presentasse un provvedimento che sposta i ministeri al nord. Il governo Bossi-Berlusconi è contro Roma, questo è l'unico fatto che emerge dopo Pontida».



Polverini auspica intervento di Napolitano. «Non ho dubbi che nelle prossime ore ascolteremo una ferma presa di posizione del capo dello Stato» ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, commentando a caldo le dichiarazioni di Bossi, da Pontida, in particolare in merito a secessione e spostamento dei ministeri.



«Intervenga Silvio altrimenti crolla tutto. Il leader della Lega, Umberto Bossi «stia attento, non vorrei che per passare un’ora di vivacità assieme alla sua base metta in discussione davvero tutto». Il governatore del Lazio, Renata Polverini, mette in guardia il ministro per le Riforme e chiede che il premier Berlusconi «metta la parola fine» alla questione. «Questa gente - aggiunge Polverini, riferendosi alla Lega - parla della vita delle persone con una leggerezza che non mi sarei aspettata».



«Da lunedì racclta di firme per i ministeri». Polverini ha rivolto un appello a tutti i Comuni del Lazio che vorranno partecipare, a tutti i presidenti delle province e a tutte le associazioni a sottoscrivere la petizione contro lo spostamento dei ministeri al Nord. «Ribadisco - dice - che da domani avvierò anche io una raccolta di firme, perché mi pare la Lega l'abbia confermata. Se oggi la Lega vuole consultare il popolo noi abbiamo il dovere di fare altrettanto. Da domani saremo operativi».



Finocchiaro: Lega abbaia ma non morde. «Una stanca, imbarazzata e impotente propaganda - dice la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro - Da giorni Bossi e i suoi ministri continuavano a dire che l'evento di Pontida sarebbe stato un vero e proprio ultimatum per Berlusconi. Francamente siamo delusi perché mai si è visto un ultimatum con una scadenza tanto lontana, addirittura fra due anni, nel 2013. Come al solito la Lega abbaia ma non morde e continua a sostenere il governo Berlusconi che sta affossando il Paese».



Di Pietro: su guerra e tasse ora la Lega sia coerente. «Almeno sulla fine delle missioni di guerra la Lega sia conseguente: all'annuncio della domenica segua l'azione del lunedì» dice il leader Idv, Antonio Di Pietro riferendosi alle parole di Bossi sulla fine delle missioni di guerra per abbassare le tasse. «Se non lo faranno - aggiunge - saremo di fronte all'ennesima boutade della domenica pomeriggio. E comunque l'Idv presenterà una mozione in Parlamento per vedere da che parte sta la Lega e se prende in giro gli elettori».



E' stata avviata la raccolta di firme della Lega sulla proposta di legge popolare per il decentramento che significa il trasferimento al Nord di 4 ministeri così come ha anticipato ieri Umberto Bossi.



Il pratone di Pontida si era riempito già dalle prime ore del mattino. Autobus con i militanti del Carroccio e centinaia di auto hanno percorso la strada provinciale occupando tutti i parcheggi della zona. Nel pratone c’è una grande statua di Alberto da Giussano e un gruppo di militanti ha deposto un grande striscione davanti al palco con la scritta in verde “Maroni presidente del Consiglio”.



Anche da Cassano Magnago, il comune natale di Umberto Bossi “il paese del Capo”, è partita stamani una comitiva di militanti della Lega Nord alla volta di Pontida. Muniti di bandiere, fazzoletti verdi e copie de “La Padania”, i leghisti della zona si sono ritrovati di prima mattina davanti alla sede del movimento in centro al paese e hanno raggiunto il tradizionale raduno in provincia di Bergamo a bordo di un autobus su cui non c’era un posto libero, tutti prenotati da giorni.
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