L'ex ispettore di ordine Nuovo per il Triveneto, Carlo Maria Maggi, in relazione alla strage di Piazza della Loggia aveva «la consapevolezza» di poter contare «a livello locale e non solo, sulle simpatie e sulle coperture - se non addirittura sull'appoggio diretto - di appartenenti di apparati dello Stato e ai servizi di sicurezza nazionale ed esteri».
Lo scrivono i giudici di Milano nelle motivazioni della sentenza consultata dall'ANSA, di condanna all'ergastolo per Maggi e Maurizio Tramonte. L'ex ispettore di ordine Nuovo per il Triveneto, Carlo Maria Maggi, in relazione alla strage di Piazza della Loggia aveva «la consapevolezza» di poter contare «a livello locale e non solo, sulle simpatie e sulle coperture - se non addirittura sull'appoggio diretto - di appartenenti di apparati dello Stato e ai servizi di sicurezza nazionale ed esteri». Lo scrivono i giudici di Milano nelle motivazioni della sentenza consultata dall'ANSA, di condanna all'ergastolo per Maggi e Maurizio Tramonte.
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