Pimonte, 15enne violentata dal branco: 11 arresti

Pimonte, 15enne violentata dal branco: 11 arresti
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Lunedì 25 Luglio 2016, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 16:26
Non hanno agito per soldi, ma per 'divertirsI'. Dodici minorenni hanno obbligato una 15enne a subire rapporti sessuali dopo averla filmata con il telefonino durante un incontro intimo con il suo fidanzatino coetaneo. Il lato peggiore di questa vicenda è che ad avere organizzato la violenza del branco sarebbe stato proprio il fidanzatino della vittima, imparentato con un boss locale.

I fatti risalgono a qualche mese fa e sono avvenuti in un piccolo comune del Napoletano dove oggi i carabinieri hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare ai protagonisti della violenza, tutti di età inferiore ai 18 anni, persino uno più piccolo di 14 anni. La ragazza, innamorata del leader del gruppo di adolescenti, era stata illusa di essere corrisposta ed era stata attratta in un luogo solitario per un rapporto intimo, filmato allo scopo di sottoporre la 15enne al ricatto, minacciata di rendere pubblico il video compromettente.

La vittima ha quindi acconsentito a subire altri rapporti sessuali con gli amici del fidanzatino. Ne sono seguiti altri video e altre minacce, finché si è decisa a denunciare le violenze del branco, spiegando ai carabinieri tutti i dettagli della vicenda. Nel corso delle indagini, alcune settimane fa, ai ragazzini autori della violenza sono stati sequestrati i cellulari utilizzati come prova. Da qui è scattato l'allarme nel piccolo Comune e i fatti sono diventati di dominio pubblico. Un paio di famiglie dei giovanissimi coinvolti nella violenza di branco si sono rivolte al parroco locale, chiedendo aiuto. Hanno condannato i propri figli, non li hanno giustificati. Ma altri hanno taciuto attendendo gli eventi.

«Non hanno compreso che sono proprio loro i responsabili degli errori dei propri figli - commenta il sacerdote - Non mi si dica che sono ragazzi privi di occasioni di divertimento. Avrebbero potuto restare tra i ragazzi della parrocchia, dove inventiamo giochi, gite, feste per intrattenerli in un ambiente sano. Invece, dopo la prima Comunione spariscono. Dall'altare ho sempre avvisato dei rischi che corrono a questa età, abbandonati a se stessi, senza guida. Le famiglie, però si disinteressano della loro educazione, purtroppo non ne sono capaci o lavorano troppo per occuparsene. Dopo la festa e i fuochi d'artificio, gli fanno fare ciò che vogliono. I ragazzini hanno creduto di potersi divertire con questi mezzi, perché per loro di questo si è trattato, di un 'divertimentò. Ma è un gioco che fa orrore».

La vittima appartiene a una famiglia umile, lontana dagli ambienti della criminalità locale. È stata illusa e usata da un piccolo capobranco che, quando un sito locale ha diffuso la notizia di un'indagine in corso su minorenni autori di una violenza ai danni di una quindicenne, non ha esitato a minacciare anche chi aveva osato postare l'articolo su un social. Una minaccia in pubblico, in piazza, a un uomo ben più grande di lui. Nel paese si teme che la violenza alla 15enne non sia un caso isolato, che vi possano essere altre vittime del branco.

Questa mattina ai 12 indagati sono state comunicate le conclusioni delle indagini del Tribunale per i minorenni di Napoli, su richiesta della Procura.
L'accusa per i minorenni è di violenza sessuale. Undici sono stati sottoposti alla misura cautelare del collocamento in comunità. Per uno solo, minore di 14 anni, si procede separatamente.
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