Pescara, i vigili virtuosi finiscono in un report internazionale

I vigili di Pescara in azione
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Venerdì 23 Febbraio 2018, 23:39
Tre agenti della polizia municipale di Pescara diventano simbolo di legalità e lotta alla corruzione: a sancirlo è il Trasparency International, la più grande organizzazione a livello globale che si occupa di prevenire e contrastare la corruzione, che ha inserito il caso dei vigili protagonisti nella vicenda del mancato pagamento di una multa per divieto di sosta da parte dell'allora questore di Pescara, Paolo Passamonti, al quale era stato restituito il veicolo rimosso dal carro attrezzi (la cosiddetta "multa fantasma", ndr), all'interno di 'Ad Alta Vocè, il report annuale nel quale vengono riportati casi da tutta Italia che siano di esempio positivo per la lotta alla corruzione.

A renderlo noto è il consigliere comunale di M5S, Massimiliano Di Pillo. Il fatto risale all'8 dicembre 2011, ma fu portato all'attenzione dell'opinione pubblica nell'aprile 2013. La Procura di Pescara inviò i carabinieri nella redazione con un decreto di sequestro redazionale e domiciliare per il giornalista che aveva condotto l'inchiesta, facendo insorgere l'Ordine dei Giornalisti e la Fnsi. Archiviata, in base al regio decreto 1907, l'inchiesta della Procura sulla restituzione dell'auto; assolto uno dei tre vigili, Angelo Volpe, nell'ambito di un'altra inchiesta, questa volta per l'ipotesi di reato di rivelazione di segreto d'ufficio.

«Un esempio nazionale - commenta Massimiliano Di Pillo -: il M5S ha sempre sostenuto le ragioni degli agenti che solo per aver fatto correttamente il proprio dovere si sono dovuti difendere da ingiustizie dentro e fuori il luogo di lavoro.
Chi denuncia deve sempre essere sostenuto. Tante volte è proprio la paura delle ritorsioni che blocca alcuni uomini onesti a denunciare un illecito di cui sono testimoni o vittime, un riconoscimento come questo a livello nazionale è una vittoria non solo dei protagonisti di questa vicenda, ma anche di tutte le persone che non si girano dall'altra parte e che credono ancora nel senso di legalità». «Oggi - ricorda Di Pillo - la vicenda si è conclusa dopo un ricorso al giudice del lavoro, con una condanna per l'amministrazione comunale di Pescara a risarcire i tre vigili urbani non solo dello stipendio non corrisposto, ma anche degli interessi maturati per tutto il periodo della stessa punizione
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