Parrucchiere vip ucciso, Monica Guerritore: pieno di vita ma solo

Parrucchiere vip ucciso, Monica Guerritore: pieno di vita ma solo
di Valeria Arnaldi
3 Minuti di Lettura
Martedì 28 Aprile 2015, 06:44 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 14:13
È stato sul set della mini-fiction “Sant'Agostino”, girata in tre mesi in Tunisia nel 2010, che Monica Guerritore - l'attrice vestiva i panni di Santa Monica, madre di Agostino interpretato da Alessandro Preziosi - ha incontrato per la prima volta Mario Pegoretti, il parrucchiere e truccatore cinematografico, trovato morto nella Pineta Sacchetti domenica scorsa. Un'amicizia costruita in poco tempo, che ha superato subito la distanza per i diversi “ruoli” ed è rimasta un ricordo piacevole per entrambi. Per Pegoretti, un momento importante, documentato da una foto in cui sono ritratti abbracciati, che l'uomo aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook a marzo 2010 e poi, di nuovo, nel 2013. E che l'attrice non ha dimenticato.

Monica Guerritore, quando ha conosciuto Mario Pegoretti?

«Abbiamo lavorato insieme per tre mesi in Tunisia. Stavo girando una fiction su Sant'Agostino. Con Mario ci siamo conosciuti in quell'occasione e abbiamo avuto, sin da subito, un ottimo rapporto».

Un'amicizia poi coltivata nel tempo?

«Un'amicizia di anni che è nata appena ci hanno presentati. Ho avuto la sensazione di conoscerlo da sempre. Ci siamo abbracciati subito».

Complicità favorita dal lavoro o affinità di carattere?

«Mario era una persona piena di vita, buona, simpatica Era adorato da tutti quelli che lavoravano con lui. Sapeva essere un amico. Era gentilissimo, sempre disponibile, con me ma anche con Alessandro Preziosi. Era molto presente. Difficile oggi… »

Difficile credere a quello che è successo?

«Devo ammetterlo, ho provato una profonda tenerezza quando ho saputo il modo in cui è morto. Ho pensato a quanta infelicità dovesse provare per spingersi in una situazione di quel tipo. Uno stato d'animo che non aveva mai fatto trapelare in alcun modo».

Quando eravate impegnati all'estero, si era sempre mostrato sereno?

«Era molto professionale. Quello era un set importante, il caporeparto era Giancarlo Del Brocco. Quando si è all'estero è fondamentale riuscire a creare un buon clima di lavoro ed è importante avere dei punti di sostegno. Lui sapeva farti sentire quel sostegno. E lo ripeto, lo faceva sentire a me e tutti gli altri che erano impegnati sul set».

Il ritratto che emerge dalle sue parole è quello di una persona solare, decisamente lontana dalla tristezza che poi è trapelata dalle sue pagine social in questi ultimi giorni…

«Mario non era semplicemente una persona solare, era molto di più. Era creativo ed era forte».

Come viveva il set?

«Era un grande professionista nel suo lavoro ma il suo modo di fare andava oltre il mestiere. Era una persona capace di profonde gentilezze. Sapeva stare vicino. Voleva rendersi utile ed era un tipo affettuoso».

Sul set si costruiscono anche rapporti di grande confidenza, specie quando si è in un altro Paese, non ricorda nessuna conversazione particolare?

«No, lo ripeto, era molto professionale e non ha mai lasciato trapelare nulla di quello che, evidentemente, a giudicare dalle modalità della sua morte, doveva scuoterlo in maniera profonda. Non era triste, anzi. Era una persona decisamente spiritosa, che amava scherzare».

Scherzava spesso con lei?

«Mi diceva sempre che sarebbe stato in grado di interpretare Santa Monica molto meglio di me, in scena»

Una battuta pungente, dunque….

«Una battuta di quelle che si fanno spesso sui set. Capita frequentemente che qualcuno dica agli altri una frase del genere. Lui però…».

Lui aveva un modo diverso di dirlo?

«Lui (dice con una lieve risata intenerita, ndr) era davvero convinto di poter essere una splendida Santa Monica e di poter essere più bravo di me».

Oggi che la realtà, o almeno la tragedia, sembra scrivere una storia completamente diversa di Mario, molto distante dall'uomo che ricorda di aver conosciuto, cosa pensa?

«Ora mi interrogo sulla sua solitudine. Mi chiedo quanto dovesse essere profonda e disperata per portarlo in quel posto a quell'ora, così».

Non vi siete più rivisti dopo le riprese in Tunisia?

«No, non ci siamo più visti da allora, ma sono sicura che sarebbe ricapitato. Era inevitabile. Nel mondo del cinema e della tv, tutti lo conoscevano».