Paolo Maldini assolto dall'accusa di corruzione: «Non ci sono le prove»

Paolo Maldini assolto dall'accusa di corruzione: «Non ci sono le prove»
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Venerdì 26 Settembre 2014, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 12:53
​Non vi prova che la societ Velvet di Paolo Maldini abbia versato denaro a un funzionario della Agenzia delle Entrate, n risulta che l'ex calciatore abbia conseguito dal funzionario illeciti vantaggi fiscali.

Lo scrivono i giudici della II sezione della Corte d'appello di Milano assolvendo l’ex terzino del Milan e della Nazionale, difeso dall'avvocato Danilo Buongiorno, dall'accusa di corruzione e accesso abusivo in sistema informatico. Maldini, che aveva chiesto al funzionario, il quale gestiva anche uno studio da commercialista, che quest'ultimo si informasse sulla situazione economica con una persona con cui voleva entrare in affari. Per i giudici, «la richiesta avanzata da Maldini a Bressi (il funzionario ndr) non era in sè illecita, in quanto aveva ad oggetto notizie in possesso dell'Amministrazione finanziaria che, a determinate condizioni, possono essere accessibili ai terzi. Non si trattava, in altre parole, di dati totalmente coperti dal segreto d'ufficio e la cui conoscenza poteva essere conseguita solo tramite l'accesso abusivo all'Archivio Informatico dell'Agenzia delle Entrate».



Secondo la Corte, «peraltro, dal tenore delle conversazioni intercettate non vi sono elementi per potere affermare, con la dovuta certezza, che Maldini abbia avanzato la richiesta a Bressi potendo ragionevolmente ipotizzare che costui, per esaudirla, avrebbe abusivamente acceduto al sistema informatico dell'Agenzia delle Entrate». Nelle intercettazioni, «Maldini non solo si limita genericamente a richiedere a Bressi notizie su eventuali pendenze fiscali di Baresi, senza che i due interlocutori facciano accenno alcuno a possibili accessi a sistemi informatici dell'Agenzia delle Entrate, ma lo stesso Maldini sembra rimarcare che la sua richiesta viene fatta nei limiti di ciò che è possibile e lecito («è una cosa che si può fare, no? O ...?»). » In altre conversazioni - scrivono i giudici - in cui «Bressi aggiorna Maldini sui risultati dei suoi accertamenti sul versante fiscale, mai il commercialista fa menzione della circostanza che egli, per ottenere le notizie richieste, ha abusivamente acceduto all'archivio informatico dell'Anagrafe Tributaria».
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