Panama papers, spunta anche Rodolfo De Benedetti. Il manager: «Società chiusa»

Panama papers, spunta anche Rodolfo De Benedetti. Il manager: «Società chiusa»
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Venerdì 22 Aprile 2016, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 21:11
Tra i nomi contenuti nei Panama papers compare anche quello di Rodolfo De Benedetti, figlio di Carlo De Benedetti e presidente del gruppo Cir, la holding che controlla l'Editoriale l'Espresso. Lo rivela proprio l'Espresso  in un nuovo servizio sul dossier sui capitali finiti nei paradisi fiscali del quale fornisce un'anticipazione.

Molti i nomi: in tutto 80 quelli di quest'ultimo elenco, che vanno ad aggiungersi ai 200 già rivelati nelle scorse settimane. E tra questi ci sono anche Domenico Bosatelli, patron della Gewiss di Bergamo. Molte pagine di documenti sono dedicate a Silvio Garzelli, un manager che in passato ha amministrato numerose attività internazionali del gruppo Ferrero. Anche l'immobiliarista Daniele Bodini, con base a New York, mentre il costruttore napoletano Raffaele Raiola, noto anche per aver rilevato una parte delle attività della Btp del fiorentino Riccardo Fusi, figura tra gli amministratori della Dishford delle Seychelles.

«Tra i nomi in chiaro, - si legge nell'anticipazione - i Panama Papers riportano quello di Rodolfo De Benedetti, collegato alla McIntyre holding Ltd, registrata nel 1995 a cura di Mossack Fonseca nel paradiso fiscale delle Isole Vergini britanniche. Il figlio di Carlo De Benedetti, presidente del gruppo editoriale l'Espresso, è stato nominato amministratore di McIntyre nel 1995, di cui però non è beneficiario economico».

«La società è stata chiusa da molti anni», dice De Benedetti. «In passato - spiega - McIntyre si era occupata di investimenti finanziari nel continente americano gestendo antichi risparmi di famiglia e la posizione di questi ultimi fu regolarizzata con il fisco italiano nel 2003». In quell'anno, secondo quanto risulta dalle carte - spiega L'Espresso - De Benedetti ha rassegnato le dimissioni da amministratore della offshore delle Isole Vergini britanniche, che non faceva parte del gruppo Cir quotato in Borsa. «Per quanto mi riguarda - dichiara De Benedetti - non sono mai stato azionista né beneficiario economico di McIntyre holding. Il mio nome compare in quanto consigliere di amministrazione. Infine, ritengo opportuno sottolineare che da sempre dichiaro tutti i miei redditi e pago le tasse in Italia».


 
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