Palermo-Catania: cede pilone investito da una frana, autostrada chiusa

Palermo-Catania: cede pilone investito da una frana, autostrada chiusa
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Sabato 11 Aprile 2015, 20:54 - Ultimo aggiornamento: 13 Aprile, 19:12
Il cedimento di un pilone al chilometro 61 dell'autostrada Palermo Catania, tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli in direzione del capoluogo etneo, ha convinto i tecnici dell'Anas a interrompere la circolazione sulla A19, in entrambe le carreggiate, per consentire alcuni sopralluoghi. Nel manto stradale si è formato un vistoso avvallamento. Numerosi automobilisti sono rimasti bloccati e lungo l'autostrada si sono formate lunghe code.



Il cedimento del pilone del viadotto «Himera» sarebbe stato causato da una frana che sta interessando il paese di Caltavuturo. Al momento fortunatamente non stavano transitando mezzi, ma numerosi automobilisti sono rimasti bloccati nel tratto di strada interessato. L'autostrada è stata chiusa sia in direzione Catania che in direzione Palermo; il traffico viene deviato all'uscita di Buonfornello per rientrare solo dopo Tremonzelli per chi proviene da Palermo, e sullo svincolo Irosa sulla carregiata opposta. Sul posto stanno operando polizia stradale ed Anas.



IL PREFETTO

«Era mia ferma volontà mantenere da subito un contatto con le comunità locali attraverso i sindaci che le rappresentano per valutare con loro le problematiche che sono emerse dopo il cedimento del viadotto». Lo ha detto il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo nel vertice organizzato oggi in prefettura per fare il punto sulla situazione che si è venuta a creare dopo che una frana ha provocato un dissesto nel viadotto Himera sull'autostrada Palermo Catania. «I sindaci hanno rilevato oltre a queste carenze che risalgono nel tempo - ha aggiunto il prefetto - alcune problemi che riguardano l'aspetto sanitario o l'aspetto del trasporto urbano per gli studenti e i pendolari. Questi disagi saranno al centro di riunioni per cercare di trovare soluzioni per contenere al massimo disagi che ci saranno certamente». Il direttore dell'Anas Sicilia Salvatore Tonti ha illustrato i percorsi alternativi diversi per i mezzi pesanti che per gli automobilisti e ha spiegato quali saranno le iniziative che l'Ente delle Strade metterà in campo per riaprire l'autostrada. «Bisognerà demolire quattro campate del viadotto che è stato inclinato dal fronte di frana - ha detto - Abbiamo consultato i militari del genio guastatori ma ci hanno spiegato che non hanno la tecnologia per questo intervento. Entro una settimana, ma speriamo anche di anticipare i tempi realizzeremo un progetto di demolizione.
Dopo aver abbattuto la parte del viadotto inclinato potremmo valutare se l'altra carreggiata quella in direzione Palermo possa essere riaperta a senso alternato consentendo di aprire di nuovo l'autostrada». In prefettura è andata in scena anche la protesta dei sindaci. Quattordici erano presenti tutti coinvolti dalla frana. «La situazione è gravissima ma si sapeva da tempo, in questi anni si è incancrenita», ha detto il sindaco di Castellana Sicula, Giuseppe Di Martino. Intanto la Regione lancia l'allarme: «Ho chiesto l'aiuto del Genio militare - annuncia il governatore Rosario Crocetta - per fare interventi volti a bloccare la frana che rischia di coinvolgere anche l'altra carreggiata».




I PRECEDENTI

Il cedimento del pilone sull'autostrada A19 Palermo-Catania è l'ultimo tassello di un mosaico di crolli che hanno coinvolto negli ultimi due anni le strade siciliane. Un elenco che si apre con il crollo di una porzione del viadotto Verdura il 2 febbraio 2013, lungo la statale 115 che collega Agrigento con Sciacca, in territorio di Ribera. Il ponte, allora, si squarciò a metà. In quell'occasione non si registrarono feriti solo perchè qualche ora prima un'automobilista aveva segnalato un avvallamento e il ponte, in via precauzionale, era stato chiuso al traffico dalla polizia stradale. Anche il 7 luglio in contrada Petrulla, in territorio di Licata (Ag), sulla statale 626 che collega Campobello di Licata, Ravanusa, Canicattì fu sfiorata la tragedia: le carreggiate di un ponte si piegarono verso il basso a causa di un cedimento strutturale, toccando il fondo da un'altezza di quattro metri . Il collassamento del viadotto provocò due incidenti che coinvolsero tre automobili: quattro i feriti lievi, tra i quali una donna incinta. L'Anas istituì una commissione d'indagine: la causa del crollo fu imputabile ad una rottura delle travi in cemento armato precompresso che sostenevano l'impalcato. Ma il caso più emblematico e che ha suscitato maggiore clamore è quello del viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento, inaugurato alla vigilia di Natale scorso e crollato dopo appena una settimana. Una vicenda che scatenò la reazione del premier Matteo Renzi e sul quale è in corso un'inchiesta della procura. A febbraio un altro cedimento del manto stradale a poca distanza dal viadotto.
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