Mister Friuli e Teresa, è stata un'esecuzione: il killer li aspettava fuori dalla palestra

Mister Friuli e Teresa, è stata un'esecuzione: il killer li aspettava fuori dalla palestra
di Cristina Antonutti
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Giovedì 19 Marzo 2015, 10:51 - Ultimo aggiornamento: 20 Marzo, 16:28

Un agguato nel parcheggio del palasport, un’esecuzione perfetta. Al palasport di via Interna è il giorno più affollato della settimana, eppure nessuno vede l’assassino che spara cinque colpi di pistola contro Trifone Ragone, 28 anni, e Teresa Costanza, 30 anni. Lui pugliese, lei siciliana trapiantata a Milano.

Gli investigatori parlano di un’esecuzione in stile malavitoso.

Chi ha sparato lo ha fatto a sangue freddo, senza tentennamenti, puntando prima alla testa del giovane, così da impedirgli qualsiasi azione di difesa. Poi ha rivolto l’arma - una semiautomatica calibro 7,65 - contro la fidanzata, seduta al posto di guida. Ha puntato soltanto alla testa: tre colpi hanno raggiunto il militare dell’Esercito, altri due hanno ucciso la sua compagna. Circostanze che saranno meglio definite dopo l'autopsia di oggi.

Gli uomini del Raggruppamento investigazioni scientifiche (Ris) di Parma e i colleghi del Reparto crimini violenti del Raggruppamento operativo speciale (Ros) di Roma sono attesi pomeriggio a Pordenone. Lo si è appreso da fonti investigative. Ros e Ris parteciperanno a una riunione operativa al Comando provinciale dei Carabinieri della città friulana. Successivamente effettueranno un sopralluogo al Palazzetto dello Sport, all'esterno del quale martedì è stato consumato il duplice omicidio di Trifone Ragone e della sua convivente, Teresa Costanza. Proprio il coinvolgimento dei Ros, organo investigativo dell'Arma con competenza sia sulla criminalità organizzata, sia sul terrorismo, fa capire come non si intenda escludere alcuna pista, dal momento che l'efferata esecuzione del militare e dell'assicuratrice non sembra al momento trovare alcuna spiegazione. Gli investigatori non tralasciano alcuna pista, ma il killer sembra svanito nel nulla. Proprio per questo il Procuratore della Repubblica di Pordenone, Marco Martani, ha lanciato un nuovo appello. Chi ha visto qualcosa, anche particolari che potrebbero risultare all'apparenza insignificanti, si presenti a deporre. La speranza è che qualcuno possa aver notato ciò che le telecamere della videosorveglianza - che puntavano sull'altro lato del Palazzetto - non sono riuscite ad immortalare.