Olimpiadi invernali 2026, Torino invia la lettera di interesse al Coni

Olimpiadi invernali 2026, Torino invia la lettera di interesse al Coni
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Sabato 17 Marzo 2018, 15:02 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 12:28

La sindaca di Torino Chiara Appendino ha inviato oggi al Coni la lettera di manifestazione d'interesse per le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali del 2026. Lo comunica l'amministrazione cittadina. I Giochi, se verranno assegnati al capoluogo piemontese, tornerebbero a Torino 20 anni dopo l'edizione del 2006.

La lettera di interesse, nonostante la spaccatura emersa nei giorni scorso fra i 5 stelle torinesi, arriva all'indomani del via libera, giovedì scorso, del Consiglio metropolitano che aveva approvato all'unanimità una mozione di sintesi tra quella presentata da centro destra e centro sinistra insieme e quella dei 5 stelle.

La lettera inviata al Coni con la manifestazione d'interesse per i Giochi Invernali del 2026 «è il passo necessario per poter accedere alla fase di dialogo col Cio, nella quale si potranno approfondire rischi e opportunità di un'eventuale candidatura. Nei prossimi mesi lavoreremo al fine di individuare i presupposti di fattibilità che abbiano come prerogativa la sostenibilità economica, ambientale e sociale», ha scritto Appendino, in un post su Facebook. La lettera al Coni «dà seguito - ha continuato - alla volontà dei territori dell'area metropolitana, rafforzata dall'intesa con la maggioranza del Consiglio Comunale, la quale vive nel rispetto delle diverse sensibilità e valutazioni sul tema». 

Di Olimpiadi si tornerà a parlare di lunedì in Consiglio comunale a Torino, a una settimana dallo strappo di lunedì scorso quando quattro consiglieri contrari alle Olimpiadi, Damiano Carretto, Daniela Albano, Viviana Ferrero e Marina Pollicino disertando l'aula avevano fatto mancare il numero legale per la prima volta all'Appendino .

«Nel rispetto delle valutazioni personali dei singoli consiglieri, il gruppo consiliare del M5S Torino appoggia la decisione della sindaca Appendino con l'obiettivo di procedere compatti sullo studio critico e condiviso di quanto avverrà già da domani». Così il gruppo dei Cinque Stelle in Comune a Torino. «Il Movimento 5 stelle lavorerà con serietà nei prossimi mesi per capire se esistano i presupposti di sostenibilità economica, ambientale e sociale per procedere a una eventuale candidatura», aggiungono i consiglieri pentastellati.

Il primo sì al sindaco per i Giochi era arrivato giovedì dal Consiglio Metropolitano di Torino, che aveva raccolto in un solo documento due mozioni (M5S da una parte e centrodestra più centrosinistra dall'altra) e lo aveva approvato all'unanimità. «Adesso andremo avanti», aveva sottolineato.

Il progetto di riportare le Olimpiadi a Torino nel 2026 continua comunque a creare discussioni e malumori fra i pentastellati. Beppe Grillo ha provato a ricucire con una lettera a Viviana Ferrero, uno dei quattro consiglieri comunali M5S di Torino che lunedì scorso hanno fatto saltare il numero legale in Sala Rossa: «Capisco i vostri dubbi, è giusta la preoccupazione di alcuni», ma «dobbiamo dimostrare la possibilità di fare le cose a modo nostro». Il «modo» è quello che in Consiglio metropolitano è stato messo nero su bianco dai pentastellati nella loro mozione originaria: zero debiti, controlli sugli appalti, riutilizzo dei villaggi olimpici per edilizia residenziale e universitaria, progetti per sostenere i territori «con ricadute strutturali, infrastrutturali e occupazionali a lungo termine».

Appendino si muove comunque con cautela, precisando che una manifestazione di interesse non è ancora una candidatura vera e propria. «A oggi - spiega - nessuno è in grado di dire se esistono le condizioni per fare le Olimpiadi. Dobbiamo capire se esistono, se i Giochi sono davvero un'opportunità, e se possiamo proporli in un modo diverso dal passato. Andremo avanti e ci confronteremo».

Dopo il voto del Consiglio metropolitano c'era stato un lungo confronto fra Appendino e i consiglieri 5 stelle dissidenti. All'incontro, che si è concluso solo in serata, hanno partecipato oltre ai 4 esponenti della maggioranza che lunedì avevano disertato il consiglio comunale anche la loro collega di gruppo Maura Paoli. Un confronto che è servito ad avvicinare le posizioni.

I dubbi tuttavia restano. Davide Bono, consigliere regionale, grillino di lungo corso, si chiede per esempio se «con tutti i casini che abbiamo trovato a Torino e che vediamo in Regione e nello Stato, proprio in un'altra Olimpiade dobbiamo andare ad infilarci come un Pd qualunque?». 
 

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