Noemi, il padre attacca il genitore del fidanzato: «Ha fatto tutto lui». E va sotto casa sua: «Vieni fuori!»

Noemi, il padre attacca il genitore del fidanzato: «Ha fatto tutto lui». E va sotto casa sua: «Vieni fuori!»
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Venerdì 15 Settembre 2017, 13:34 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 01:07

Il ragazzo «sta nascondendo suo padre, lo protegge, ma quello non si salverà, ha fatto tutto lui». Il padre di Noemi Durini, la sedicenne uccisa a Specchia dal fidanzato reo confesso, accusa il genitore di quest'ultimo sostenendo che ha un ruolo fondamentale nell'omicidio della figlia. L'uomo ha fatto un lungo sfogo con i giornalisti proprio davanti all'abitazione di Alessano dove abitano i genitori del presunto omicida, sostenendo di voler perdonare il giovane per quello che ha fatto.
 

 

Era andato lì per cercare di incontrare il padre del ragazzo è solo l'intervento dei carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse. «Me l'ha uccisa, vieni fuori bastardo» ha urlato più volte l'uomo cercando di arrivare alla casa.

Noemi, ha detto Umberto Durini, «era la ragazza più brava del mondo. Non era perfetta, ma era brava e onesta». Una settimana prima della scomparsa, racconta ancora il padre, «stava finalmente bene. Tornava a casa tutte le sere alle 20 e mi abbracciava, era riuscita a lasciarlo».

Ma allora cosa è successo? Secondo l'uomo il nodo di tutto è il ruolo dei genitori del fidanzato, in particolare del padre. «Aveva un odio per mia figlia che non era comprensibile - afferma - e ne faceva le spese anche il ragazzo. Un mese fa lo hanno cacciato di casa e sono stato io a portarlo in farmacia per prendere i farmaci».

Il padre di Noemi avrebbe aiutato il diciassettenne anche in altre occasioni. «Andava a dormire nelle baracche e io l'ho portato a casa mia, gli compravo i vestiti, le sigarette». Dopo le reciproche denunce di maggio, racconta ancora l'uomo, ha cercato un incontro con i familiari del giovane, senza riuscirci, «sono venuto qui per parlare e loro mi hanno aggreddito, dicevano 'non vogliamo avere niente a che fare con i drogatì. A me? Come se fossi un delinquente. Avevano un odio per mia figlia indescrivibile».

Ma cosa è successo il 3 settembre. Umberto Durini non accusa direttamente dell'omicidio il padre del ragazzo, ma neanche lo esclude. Ed in ogni caso la sua versione, al momento, non ha alcun riscontro investigativo. «Mia figlia quella mattina è uscita per chiarire - dice - e appena è salita in macchina il ragazzo deve averla tramortita con un pugno. Poi è andato a casa e il padre ha visto la situazione e ha detto 'ci penso io'. Ha fatto tutto lui - ribadisce - ha fatto festa come un bambino a Disneyland».

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