No al Bonus cultura, ma per il Consiglio di Stato basterebbe una circolare per estenderlo al 2018-2019

No al Bonus cultura, ma per il Consiglio di Stato basterebbe una circolare per estenderlo al 2018-2019
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Lunedì 18 Giugno 2018, 19:51 - Ultimo aggiornamento: 22:50
Per estendere il bonus cultura anche ai giovani che nel 2018 e nel 2019 compiono diciotto anni non tutto è perduto, dopo il pollice verso del Consiglio di Stato che con un parere depositato venerdì scorso ha bocciato il decreto che avrebbe dovuto prorogare il contributo di 500 euro, tramite l'accesso a una app, per circa un milione e duecentomila giovani che, nel biennio, diventeranno maggiorenni. Ad avviso dei giudici di Palazzo Spada, serve una legge per dare adeguata base normativa a questa estensione, dal momento che la proroga non era stata inserita nell'ultima legge di Bilancio, come era avvenuto le due volte precedenti. Intanto qualcosa si può fare. Osservano, infatti, i magistrati amministrativi che «non è precluso nelle more dell'emanazione di una apposita normativa primaria legittimante, l'adozione di circolari o atti amministrativi che possano stabilire le prime modalità procedurali per accedere al beneficio anche per l'anno in corso e il successivo». Resta inteso, prosegue il parere del Consiglio di Stato sollecitato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, «che per disciplinare criteri e modalità di attribuzione e di utilizzo della carta elettronica occorrerà procedere in via regolamentare una volta introdotta la fonte normativa primaria legittimante l'intervento in favore della platea di nuovi beneficiari, in coerenza con la conferma dello stanziamento finanziario».

In particolare, secondo il parere degli alti giudici amministrativi «non convincono appieno» le considerazioni espresse da Palazzo Chigi sull'adeguatezza dello schema di decreto per il bonus ai diciottenni. Il provvedimento di Palazzo Spada ricorda che il primo bonus era stato introdotto dalla manovra del 2016, poi attuata dal Dpcm 187/2016 che prevedeva il contributo di 500 euro per chi compiva diciotto anni nel 2016. Con la legge di Bilancio 2017, il bonus veniva esteso ai diciottenni dell'anno successivo, tramite un atto di modifica del decreto 187. L'ultima legge di Bilancio, invece, si è limitata a prevedere, nelle tabelle di stanziamento delle risorse finanziarie del Mibact per il 2018 e il 2019, uno spazio per rinnovare l'agevolazione. Questo, per il Consiglio di Stato non va bene perché, comunque, nelle tabelle di alcun ministero, compreso quello dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo «è dato rinvenire», scrivono i magistrati amministrativi, «alcuna previsione normativa ordinamentale che possa giustificare l'adozione dello strumento in questione».

Insomma c'è un
buco da colmare e se c'è la volontà politica di farlo, si può iniziare a lavorare a una circolare in attesa di una misura normativa più sostanziosa.
Intanto, dopo che numerosi esponenti del Pd hanno bocciato in questi giorni l'intenzione di non rinnovare il bonus cultura per i 18enni, annunciata dal ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, scendono in campo anche gli studenti. «Abbiamo sempre criticato aspramente il bonus cultura. Sin dalla sua approvazione abbiamo detto che era una misura iniqua e che non rappresentava veramente l'esigenza di spingere tutti i giovani indipendentemente dalla loro età anagrafica ad un accesso più incisivo alla cultura», sottolinea Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi. «Le parole del ministro Bonisoli ci lasciano però profondamente amareggiati. Non viene presentata un'alternativa valida ad una misura sbagliata come il bonus cultura, non viene affermato che si debba investire nel diritto allo studio e nell'accessibilità gratuita alla cultura».
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