Nigeriano ucciso, Renzi: no a odio e razzismo. Alfano a Fermo: status rifugiata alla moglie

Nigeriano ucciso, Renzi: no a odio e razzismo. Alfano a Fermo: status rifugiata alla moglie
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Giovedì 7 Luglio 2016, 13:04 - Ultimo aggiornamento: 13:48
«Il Governo oggi a Fermo con don Vinicio e le Istituzioni locali in memoria di Emmanuel. Contro l'odio, il razzismo e la violenza», ha scritto Matteo Renzi su Twitter dopo la morte del nigeriano picchiato mentre difendeva la moglie da insulti razzisti. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è andato nella cittadina delle Marche per presenziare alla riunione del Comitato per la sicurezza pubblica. 
 

Amedeo Mancini, l'ultrà accusato dell'omicidio è stato fermato per «omicidio preterintenzionale con l'aggravante della finalità razziale», ha detto Alfano al termine del comitato. Il ministro ha ringraziato il procuratore della Repubblica di Fermo, Domenico Feccia, e gli investigatori, «perché l'aggravante dà la misura di quanto le indagini siano andate nella direzione giusta individuando il movente razzista».

Alfano ha annunciato anche che «la commissione competente ha concesso alla compagna di Emmanuel lo status di rifugiata». Alfano ha ricordato che la donna aveva sostenuto l'esame per il riconoscimento dello status lo scorso maggio. «Le Marche, l'Italia, e Fermo non sono rappresentate da Amedeo Mancini», ha detto poi. «Fermo oggi rappresenta l'Italia con il dolore e le lacrime del suo sindaco, Paolo Calcinaro, per questa storia». «Fermo e l'Italia continueranno ad essere campioni di accoglienza». «Il germe del razzismo va stroncato, affinché non generi frutti avvelenati».

Il Governo «ha voluto dare un segnale forte e chiaro per scongiurare ogni ipotesi di contagio», ha aggiunto. «Seminando odio si può raccogliere sangue».


«Sono contento di essere insieme a don Vinicio Albanesi in questo giorno di infinita tristezza, che segna probabilmente un confine invalicabile tra chi ritiene che ci siano dei valori irrinunciabili e chi invece tra i valori inserisce un razzismo che noi disprezziamo», ha proseguito. Il ministro ha ringraziato il parroco don Vinicio Albanesi, presidente della comunità di Capodarco e della fondazione Caritas in veritate che accoglie i migranti, «per tutto quello che ha fatto, sta facendo e che farà».
Le sue azioni «servono più di mille convegni e di mille seminari di studio».
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