Nessuna aggressione: la pugile Daiane denunciata per simulazione

Daiane Ferreira
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Sabato 15 Ottobre 2016, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 15:24

PORDENONE - È stata denunciata per simulazione di reato e procurato allarme la pugile italo-spagnola Daiane Ferreira, di 28 anni, residente a Pordenone, di origini brasiliane, che una settimana fa sul proprio profilo Facebook, aveva scritto di aver subito un tentativo di aggressione notturna da parte di tre stranieri, rifugiati, nella zona della stazione ferroviaria. Nel post era spiegato che aveva messo al tappeto i tre con un'azione repentina, e che un testimone aveva chiamato la Polizia, intervenuta in pochi minuti.

Le indagini della Questura di Pordenone, scattate dopo che la donna aveva confermato la propria versione ai quotidiani locali e nazionali, ha però smentito questa ricostruzione. La Squadra Mobile ha invece accertato che non c'erano presenze sospette nella zona all'ora indicate, che nessuna telefonata è giunta al 113 e che nessuna pattuglia ha rilevato un tentativo di violenza.



Chiamata a rispondere in Questura, la pugile aveva consegnato spontaneamente il post pubblicato su Facebook relativo alla vicenda ma gli investigatori hanno scoperto che non si trattava del messaggio originario. Quanto alle accuse di procurato allarme e di simulazione di reato, nonostante la presunta vittima dell'aggressione abbia deciso di non sporgere denuncia contro ignoti, sono state formalizzate poiché la donna non si è limitata a raccontare l'accaduto in una bacheca come quella del suo profilo social - con il messaggio che è stato comunque subito condiviso da numerosi amici, divenendo virale - ma ha anche rilasciato interviste specifiche alla stampa locale (riprese anche dai media internazionali).

«La situazione che si è creata è paradossale: da vittima di un tentativo di aggressione, la mia assistita è stata denunciata per simulazione di reato; sapremo fornire gli elementi per dimostrare che quell'episodio notturno c'è stato davvero»: lo ha detto all'ANSA Domenico D'Aniello, avvocato di fiducia di Daiane Ferreira. «È solo una vittima: spiace perché avevamo preferito una posizione defilata, senza nemmeno procedere con la denuncia contro ignoti. È chiaro che adesso il nostro atteggiamento muterà». Il legale ha espresso rammarico perché si è «voluto montare un caso nazionale sull'aggressione, quando Daiane aveva subito precisato di non voler generalizzare le accuse contro gli stranieri, categoria di cui anch'ella fa parte. Stiamo cercando testimoni che possano avvalorare quanto accaduto alcuni elementi sono già in nostro possesso e li forniremo all'Autorità giudiziaria». Circa il post depositato in Questura e non corrispondente all'originario, per D'Aniello si è trattato di un equivoco: «Era stato rimosso per non preoccupare dei congiunti che si trovano all'estero, una volta che la vicenda stava assumendo clamore nazionale.

Offriremo il nostro aiuto per chiarire anche questo aspetto».

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