Neonata morta a Catania, primi indagati. Il nonno: doveva essere una festa sarà un funerale

Neonata morta a Catania, primi indagati. Il nonno: doveva essere una festa sarà un funerale
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Sabato 14 Febbraio 2015, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 13:42

Proseguono le indagini sulla neonata morta per problemi respiratori in ambulanza perché a Catania non c'erano posti letto disponibili. ​Mentre la procura di Catania si appresta a iscrivere i primi nomi nel registro degli indagati, si registra intanto uno scontro violento tra Regione e ministero della Salute, con il ministro Beatrice Lorenzin che evoca un nuovo commissariamento, il governatore Rosario Crocetta che bolla come «improvvide e ingenerose» le sue parole e l'assessore alla Sanità Lucia Borsellino che, proprio per queste critiche, ha manifestato la volontà di dimettersi.

«Avremmo dovuto organizzare una festa, invece stiamo per organizzare un funerale: dovevamo uscire in tre dalla casa di cure, invece usciranno in due», ha detto oggi il nonno di Nicole, entrando nella clinica Gibiino di Catania per fare visita alla mamma delle piccola.

Sulla vicenda, il nonno di Nicole ribadisce che «la nostra famiglia non accusa alcuno, ma vogliamo soltanto chiarezza, verità e giustizia». «Ci affidiamo - aggiunge - alla magistratura, in cui abbiamo piena fiducia».

Sono stati intanto convocati dall'assessore regionale alla Sanità, i direttori generali, i direttori sanitari dei tre ospedali catanesi coinvolti nell'indagine. L'assessore ha convocato anche i responsabili del 118 «per fare luce su quanto è accaduto in quelle ore terribili». Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia, è stata molto dura parlando di «vergogna» senza escludere che «voleranno delle teste».

«Cara Lucia non mollare, in queste ore sto ricevendo decine di sollecitazioni affinchè tu possa continuare il grande lavoro che hai fatto e fai per la sanità in Sicilia». È l'appello che il governatore Rosario Crocetta fa a Borsellino, che ieri ha annunciato le sue dimissioni. «Sono convinto che quando ci incontreremo al mio ritorno da Roma - aggiunge Crocetta - cara Lucia ragioneremo insieme sul percorso da fare per proseguire l'azione di risanamento e di qualificazione della anità».

«Il caso è complesso e ci vorrà del tempo: bisogna valutare l'origine dalla patologia, le cure prestate, la richiesta alle strutture specialistiche e il trasporto», ha detto il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, sull'inchiesta per la morte della piccola Nicole. Da una «prima valutazione della documentazione» la morte di Nicole può essere «dipesa da una complessa serie di concause, sin dal momento del parto e delle terapie effettuate nelle primissime fasi di vita» e accertamenti sono in corso su strutture centrali, 118 e modalità utilizzo e adeguatezza ambulanza, dice la Procura di Catania.

l ministro della Sanità ha inviato gli ispettori nei tre ospedali catanesi in cui non c'era posto per soccorrere la neonata. E il capo dello Stato in una telefonata al governatore Crocetta si è detto «incredulo». «Attendo il documento finale degli ispettori», ha affermato Lorenzin, «per assumere le decisioni e iniziative che competono al ministero e valutare se i livelli essenziali di assistenza siano correttamente erogati dalla Regione o se ricorrano elementi per un nuovo commissariamento».

«A pagare saranno in molti e non guarderemo in faccia nessuno, statene certi», ha detto il presidente della Regione siciliana, annunciando anche di «non escludere la sospensione dell'accreditamento della clinica privata» in cui è nata la bambina e «provvedimenti disciplinari». Crocetta invita poi Lorenzin a «rivedere le normative obbligatorie per le cliniche private che devono avere la rianimazione neonatale esattamente come avviene nel pubblico». «Se una struttura privata vuole svolgere l'attività deve avere assolutamente la rianimazione per evitare che possano accadere nuovamente fatti del genere».

«E' allucinante quello che è accaduto, ma anche il comportamento che hanno avuto diversi ospedali che non hanno ricoverato la bambina con problemi respiratori - ha continuato Crocetta -. Questa è un'omissione grave. Chiunque ha sbagliato deve pagare. Mi risulta che non sia stato allertato neanche il 118. Tutto questo è assurdo. Ma ribadisco anche che va rivista la normativa italiana che obbliga le strutture private ad avere la rianimazione».

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