Napolitano interviene sul caso Di Sarno, il detenuto che chiede l'eutanasia: istruttoria sulla grazia sia veloce

Vincenzo Di Sarno
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Mercoledì 15 Gennaio 2014, 20:21 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 13:40
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene sul caso di Vincenzo Di Sarno, detenuto in difficili condizioni di salute nel carcere di Poggioreale di Napoli chiedendo di «attivare anche, dinanzi alla magistratura di sorveglianza, la richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena carceraria a causa delle condizioni di salute».



Di Sarno, 35 anni, in cella da oltre quattro per una condanna a 16 anni per omicidio, aveva scritto in una lettera inviata al presidente della Repubblica, di preferire l'eutanasia alla morte in carcere per un brutto tumore che in cella, sostiene, non gli può essere curato come si deve. Più volte, in passato, Di Sarno aveva chiesto la grazia al Capo dello Stato.



Il Dap ha intanto già chiuso la pratica relativa alla situazione di Di Sarno. L'istruttoria riguarda gli aspetti sanitari e comportamentali ed è stata inviata al tribunale di sorveglianza, che dovrà valutarla per l'eventuale sospensione dell'esecuzione pena. Per quanto riguarda la grazia, ora il tribunale di sorveglianza sta preparando il relativo dossier che dovrà pervenire al ministero della Giustizia. Il fine pena è previsto nel 2023.



«Mio figlio non ce la fa più a vivere in queste condizioni, - spiega Maria Cacace, la madre di Vincenzo, che lancia un ultimo appello a Napolitano - Gli conceda la grazia prima che sia troppo tardi».



Di Sarno è stato ritenuto colpevole di omicidio. Un assassinio maturato durante una lite con un extracomunitario, scoppiata nei pressi della stazione di piazza Garibaldi, a Napoli, mentre aspettava un pullman che lo avrebbe portato a casa, nel Vesuviano. La condanna è stata confermata dalla Corte di Appello: ora si attendono le decisioni della Cassazione a cui la famiglia Di Sarno si è rivolta lo scorso mese di novembre.



Il giovane è affetto da un tumore cervico-midollare che lo sta consumando e che, per la sua gravità, richiede controlli e cure assidue. Ha già subìto due interventi chirurgici (alla testa e alla colonna vertebrale) che, però, non hanno debellato il male.



«Era un ragazzone da 115 kg, alto 1,85, - fa sapere Maria - adesso ne pesa solo 53. Le cure di cui ha

bisogno non gli possono essere praticate in carcere. Da madre disperata chiedo al presidente di concedergli la grazia, prima che faccia la stessa fine di Federico Perna (il 34enne morto a Poggioreale lo scorso mese di novembre). Napolitano - aggiunge Maria Cacace - conosce le condizioni di mio figlio, sa come l'ha ridotto la malattia, l'ha visto durante una sua visita a Napoli. Vincenzo non può restare in carcere, ha bisogno continuamente di cure».



Circa 15 giorni fa Di Sarno è stato trasferito nel padiglione San Paolo del carcere, dove gli possono praticare le cure in maniera più agevole. Ma, secondo Maria, questo non basta. Anzi, da allora, le sue condizioni di salute addirittura sono peggiorate. «Non sta più mangiando, - dice ancora Maria - sono molto preoccupata per la sua sorte perchè non so se stia rifiutando il cibo per protesta o se, come temo, per l'inappetenza determinata dalla malattia. Bisogna fare presto, altrimenti morirà».



«Il Presidente Napolitano si augura che sia l'esame della richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena sia la procedura per la grazia siano condotte in tempi commisurati alla gravità delle condizioni di salute di Vincenzo Di Sarno», ha scriotto oggi il Quirinale. «La Presidenza della Repubblica ha seguito e continua a seguire il caso di Vincenzo Di Sarno, detenuto in difficili condizioni di salute, attualmente recluso nel carcere di Poggioreale di Napoli a causa di una condanna per un grave reato. La prima domanda di grazia - informa un comunicato del Quirinale - era stata presentata dalla madre del detenuto il 12 settembre 2013, mentre la condanna del figlio non era ancora definitiva e dunque non poteva in ogni caso essere oggetto di esame per l'eventuale provvedimento di clemenza. L'avvio dell'istruttoria su una successiva domanda è stato quindi possibile presso il Ministero della Giustizia soltanto dopo il 19 novembre 2013.



Nel frattempo, la Presidenza della Repubblica ha chiesto e ottenuto dal Dipartimento Amministrazione

Penitenziaria del Ministero della Giustizia la garanzia che le condizioni di salute di Vincenzo Di Sarno siano

costantemente ed adeguatamente controllate. In contatti con l'Ufficio del Garante diritti dei detenuti della Campania, è inoltre emersa l'opportunità di attivare anche, dinanzi alla magistratura di sorveglianza, la richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena carceraria a causa delle condizioni di salute. Pur consapevole che il reato commesso dal detenuto in questione è stato fonte in altri di dolore che merita rispetto e considerazione, il Presidente Napolitano si augura che sia l'esame della richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena sia la procedura per la grazia siano condotte in tempi commisurati alla gravità delle condizioni di salute di Vincenzo Di Sarno».