Napoli, convince 14enne a inviargli foto e video osé: i genitori di lei lo fanno arrestare

Napoli, convince 14enne a inviargli foto e video osé: i genitori di lei lo fanno arrestare
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Sabato 3 Febbraio 2018, 21:01 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 14:24
A 14 anni aveva cominciato una relazione con un ragazzo maggiorenne, conosciuto sul web; un rapporto presto degenerato perché il giovane, minacciandola, l'aveva indotta a inviargli video e foto dal contenuto erotico. Sono stati i genitori ad accorgersi che qualcosa non andava e a far scattare la segnalazione ai carabinieri che hanno rintracciato il ragazzo e lo hanno arrestato con l'accusa di pornografia minorile continuata e aggravata. E' accaduto a Palma Campania, nel Napoletano. Le indagini hanno preso le mosse dall'azione dei genitori e dalla diffusione del video a sfondo sessuale. E' stato delineato, rilevano i carabinieri, «un grave quadro accusatorio» attorno al ragazzo indagato, anch'egli di un centro del Napoletano. Una storia andata avanti per un pò di tempo e che ha visto la minorenne ed il ragazzo protagonisti del video. E le immagini sono diventate l'oggetto dell'interesse del giovane il quale, stando ai risultati investigativi, con la minaccia di lasciarla e di diffondere materiale osè ha indotto la 14enne a inviargli il video a sfondo sessuale, poi ugualmente diffuso. Il responsabile è un giovane disoccupato, incensurato. Ora è nel carcere di Poggioreale. Una vicenda che suscita diversi interrogativi e che pone di nuovo il tema del 'pesò e dell'uso di internet. Il sindaco Vincenzo Carbone esprime la propria solidarietà alla famiglia della 14enne. «Fortunatamente siamo di fronte a persone capaci di comprendere in tempo il dramma interiore che stava vivendo la ragazza, riuscendo a far bloccare il colpevole, e ad evitare conseguenze che potevano essere ben più drammatiche», riflette Carbone che si dice «costernato rispetto al ripetersi di fatti simili, siamo di fronte ad una vera e propria piaga con un'escalation di episodi simili sul web che deve essere fermata, non solo con i mezzi giuridici».

Spiega all'Ansa don Maurizio Patriciello, parroco nel Parco Verde di Caivano, noto per aver portato alla ribalta i temi della Terra dei Fuochi ma anche sacerdote impegnato sul terreno dell'educazione dei giovani: «Per troppi anni abbiamo fatto finta che il problema non ci fosse, non abbiano dato gli strumenti, le armi giuste ai nostri ragazzi affinché si potessero difendere, affinchè potessero avere gli elementi per vivere una sessualità in un contesto più ampio e di rispetto.
Il resto lo dobbiamo a internet che contribuisce a rendere il sesso esplicito una cosa normale». «I nostri ragazzi - aggiunge - spesso non partono dal primo bacio, dal primo appuntamento, dalle emozioni ma da avvicinamenti violenti già solo nel linguaggio. Ma noi adulti cosa abbiamo fatto? Certo, questi ragazzi fanno spavento», aggiunge don Maurizio ampliando il discorso e citando casi come quello della professoressa sfregiata. «Non ho ricette miracolose, ma di certo serve un'alleanza tra famiglia - che abbiamo contribuito a distruggere in questi decenni - scuola, società civile, Chiesa. Nessuno si chiami fuori».
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