Napoli, fuga di gas, esplode negozio, auto rovesciate e danni ai palazzi: due feriti, decine di sfollati

Napoli, fuga di gas, esplode negozio, auto rovesciate e danni ai palazzi: due feriti, decine di sfollati
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Martedì 16 Febbraio 2016, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 10:24




Due giovani sono rimasti feriti in una violenta esplosione avvenuta in serata in un palazzo nel cuore di Napoli, in via Giambattista Basile, una traversa della centralissima via Sanfelice. Sono uno studente italiano di 24 anni e una studentessa britannica, di 22, in Italia per un progetto Erasmus. Sono stati portati in ospedale, al Cardarelli. Non sono in pericolo di vita. La deflagrazione è stata fortissima e ha causato paura e molti danni: decine di persone si sono riversate per strada così come si trovavano, spesso in pigiama, mentre l'onda d'urto dell' esplosione ha divelto le saracinesche dei negozi, buttato via le fioriere, mandati in frantumi i vetri delle auto e spostato un'automobile, ribaltandola in mezzo alla strada.

Le scale di uno dei palazzi vicino al punto dell'esplosione ha subito danni rendendo complicate le operazioni di evacuazione da parte delle squadre di soccorso. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, quelli della Polizia locale e i Vigili del fuoco, mentre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha coordinato le operazioni di soccorso dela Protezione civile dalla sede del Municipio, a Palazzo San Giacomo. Sono in corso gli accertamenti per verificare se i due palazzi evacuati hanno subito danni strutturali. In attesa dei risultati, una quindicina di persone passeranno la notte fuori casa, ospiti in alberghi della città. Fra le ipotesi relative alle cause dell'esplosione la più probabile è considerata la fuga di gas o la deflagrazione di bombole di gpl. Nella zona ci sono molti depositi e botteghe artigiane che lavorano materiale plastiche, ferro e altri metalli. Le persone che abitano nella zona hanno trascorso la serata e parte della notte per strada, dove sono arrivati anche loro parenti e amici. «Una botta. Come un terremoto. E poi fumo, polvere. Ho preso mia madre. Sono scappata per le scale. Non sono come sono arrivata in strada. Sono viva per miracolo». 

​È il racconto di una donna ancora in vestaglia, per strada, in via Basile. Ha una cinquantina d'anni, è ancora bianca per la paura e sporca di polvere e qualche calcinaccio. «Ero in casa. È successo tutto all'improvviso. Sono scappata d'istinto. Abito al secondo piano e, nel buio, quelle scale mi sono sembrate infinite. Poi la strada. Un sollievo. Non pensavo potesse essere così terribile», è il suo racconto. E alla domanda se ha avuto qualche segno prima dell' esplosione la risposta è netta. «No, non ho sentito nulla. No, no, neanche odore di gas, anche se qui tutti dicono che l'esplosione può essere stata causata da una fuga di gas o da una bombola di gpl». Poi si siede, e ripete: «Non so come ho fatto al buio, per le scale. È un miracolo».

GLI SFOLLATI
«Prima di tutto stiamo pensando alle persone che per adesso devono lasciare casa. Ne abbiamo censite una quindicina che però hanno rifiutato una nostra soluzione per trascorre la notte in alberghi preferendo case di loro amici o parenti. Sono residenti nel numero 8 e nel numero 10 di via Basile e almeno per stanotte sicuramente non possono rientrare in casa». Lo dice Ciro Borriello, assessore alla Protezione civile del Comune di Napoli, in via Giandomenico Basile, dove coordina le operazioni di soccorso dopo la violenta esplosione avvenuta in serata in uno degli stabili della strada. «Per quanto riguarda l'edificio che si trova di fronte al numero 8 e 10 e che ha l'ingresso in via Sanfelice - aggiunge Borriello - abbiamo sgombrato le famiglie per effettuare verifiche statiche sull'immobile che fortunatamente, almeno stando ai primi rilievi, non sembra abbia riportato danni. È probabile che i residenti che adesso sono in strada possano tra rientrare nel corso della notte». «I due feriti - ha riferito Borriello - non sono gravi e, visto come è andata, possiamo considerare l'evento molto meno drammatico di quanto si prospettava nei momenti successivi allo scoppio».


 














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