Napoli, liberi insieme i boss rivali: torna l'incubo della guerra tra clan

Napoli, liberi insieme i boss rivali: torna l'incubo della guerra tra clan
di ​Giuseppe Crimaldi
2 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Aprile 2017, 23:52 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 18:52
Che cosa unisce i destini di due personaggi del calibro di Ciro Mazzarella e Gennaro Rinaldi? Non soltanto la storica distanza siderale negli equilibri delinquenziali: l’uno da sempre nemico giurato dell’altro, nel magmatico panorama degli affari criminali napoletani. Nemici, sì, ma per una volta accomunati da una sorte che ha voluto affiancarli nel ritorno in libertà. Entrambi scarcerati e tornati a vivere da cittadini che hanno emendato le rispettive colpe.

Tutto bene? Niente affatto. Il ritorno su piazza di due personalità forti che hanno scritto capitoli nell’enciclopedia delle cronache giudiziarie all’ombra del Vesuvio preoccupa - e non poco - polizia e carabinieri. Caratteri differenti e storie giudiziarie diverse. Ma il rientro alla base dei due rischia - questo indicano alcune informative stilate dalle forze dell’ordine - di riaprire vecchi fronti di guerra e nuove, possibili faide.

I Mazzarella e i Rinaldi sono nemici giurati. I rispettivi clan si contendono da anni ampie fette di territorio che equivalgono al controllo di business rilevantissimi. Droga ed estorsioni sono il lievito che alimenta i rispettivi business. Ma nei dossier delle forze dell’ordine che segnalano la spia rossa di possibili nuove frizioni tra bande rivali compare anche un terzo nome: quello di Ciro Mazzarella junior, figlio di Gennaro, 57enne che ha appena scontato a sua volta la pena ed è tornato a casa. 

Quali sono ora i rischi? Se lo chiedono gli investigatori, che tengono sotto controllo questa delicata fase di transizione caratterizzata da una fase di transizione e di incertezze presenti e future. Decimati i clan storici dalle iniziative giudiziarie, neutralizzati alcuni gruppi di camorra dalle guerre che si sono succedute negli ultimi anni, la voracità dei clan emergenti o comunque ricostituitisi grazie a vecchie e nuove leve impone cautela e attenzione.

Ecco perché le scarcerazioni «eccellenti» tengono sul chi-va-là polizia e carabinieri. Poi ci sono i segnali. Forieri, a quanto pare, di sviluppi che potrebbero trasformarsi in inquietudini criminali. La zona del Mercato pare diventare il terreno di un possibile scontro tra due gruppi storicamente rivali. Non a caso è proprio in quell’area che - nelle scorse settimane - si sono verificati due inquietanti episodi. Due raid. Due agguati a colpi di pistola che non possono rientrare nella categoria delle «stese» ma inquadrati in veri e propri atti intimidatori.

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