Musy, folla e commozione ai funerali: l'ultimo saluto all'ex consigliere Udc

Musy, folla e commozione ai funerali: l'ultimo saluto all'ex consigliere Udc
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Lunedì 28 Ottobre 2013, 18:50 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 17:07

Qualcuno, fra le centinaia di torinesi che hanno affollato il Santuario della Consolata per i funerali di Alberto Musy, si deve essere stupito quando si sono levate altissime le note di Total praise, una canzone gospel. Forse era più facile aspettarsi un mesto assaggio di musica classica mentre veniva portata via, coperta da un letto di fiori bianchi, la bara con le spoglie del consigliere comunale. Ma l'esibizione del «Sunshine gospel choir», uno dei più affermati gruppi corali in Italia, ha portato la sorpresa in una cerimonia intessuta di commozione e di compostezza tutta subalpina. Persino l'applauso, nella chiesa affollatissima, è stato contenuto. E solo la voce di una donna si è permessa di spezzare il silenzio del sagrato con un grido: «dovete dare l'ergastolo all'assassino».

«Il Signore susciti in chi ha compiuto questo efferato delitto, questo gesto folle e incomprensibile, un sussulto di dignità e di rimorso di coscienza che sfoci nell'assunzione delle proprie responsabilità», aveva detto l'arcivescovo Cesare Nosiglia durante l'omelia. Parole rivolte all«uomo con il cascò, il misterioso individuo che diciannove mesi fa sparò ad Alberto Musy nel pieno centro di Torino.

Quell'uomo, secondo la polizia e la magistratura, si chiama Francesco Furchì, etichettato come il »faccendiere rancoroso« che ha premuto il grilletto perchè l'integerrimo Musy non assecondava i suoi maneggi. Furchì nega, dice che Alberto era un amico e il processo gli darà la sua risposta. Oggi però è il giorno del dolore, del lutto cittadino proclamato dal Comune per l'estremo saluto all'avvocato-professore prestato alla politica che nel 2011 si era candidato a sindaco per l'Udc-Terzo Polo e che in consiglio comunale aveva conquistato anche la stima degli avversari. Nel Santuario della Consolata, la chiesa più amata dai torinesi, c'è il sindaco Piero Fassino con la fascia tricolore accanto al governatore Roberto Cota, al vicepresidente del Csm Michele Vietti, all'esponente dell'Udc Lorenzo Cesa.

Pierferdinando Casini ha il volto di chi sembra sul punto di piangere. Non piange la vedova, Angelica Corporandi d'Auvare, insieme alle quattro figlie Isabella, Maria Luisa, Bianca ed Eleonora (la più grande di 13, la più piccola di 3 anni). Saluta tutti, i torinesi famosi e le persone comuni. I Musy daranno vita a una fondazione, l'Opera Alberto Musy, che si dedicherà al sostegno delle famiglie bisognose.

«Un gesto - viene spiegato - che si pone in continuità con l'impegno sociale e civile di Alberto». «Musy esprimeva il miglior pensiero liberale di questa città», dice Fassino. «L'espressione migliore di quella borghesia torinese che tanto ha dato alla storia d'Italia», aggiunge Casini; «un uomo di grandi valori» (Cota), «una persona seria dal punto di vista professionale e politica» (Vietti). E Michele Curto, di Sel, si indigna quando al bar sente borbottare «hanno fatto bene a sparare a un politico». «Non dobbiamo imbarbarirci - ribatte - e ancor di più, perchè a morire è stato uno dei pochi a meritare la vostra fiducia».

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