Mps, procura di Milano chiede proscioglimento per Viola e Profumo

Mps, procura di Milano chiede proscioglimento per Viola e Profumo
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Venerdì 6 Aprile 2018, 17:09 - Ultimo aggiornamento: 19:08
Da parte dei vertici di Mps, imputati a Milano nell'inchiesta sulla contabilizzazione non corretta nei bilanci della banca senese dei derivati Santorini e Alexandria, «non c'è stata l'intenzione di ingannare nessuno». E' quanto affermato nel corso dell'udienza preliminare dal pm Stefano Civardi, che ha chiesto il proscioglimento per l'ex presidente di Mps Alessandro Profumo (attuale ad di Leonardo), per l'ex amministratore delegato della banca senese Fabrizio Viola e per l'ex presidente del collegio sindacale di Rocca Salimbeni, Paolo Salvadori, accusati di aggiotaggio e falso in bilancio.  Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste anche per la stessa banca, imputata per la legge 231 sulla responsabilità degli enti. Al centro dell'inchiesta, la presunta contabilizzazione non corretta dei derivati Santorini e Alexandria, operazioni finanziarie messe in piedi tra il 2012 e il 2015. Davanti al gup di Milano, Alessandra Del Corvo, il rappresentante dell'accusa ha evidenziato come «la contabilizzazione dei due derivati doveva avvenire a saldi chiusi e non a saldi aperti», ma ha riconosciuto la presenza di indicazioni puntuali di tutte le autorità di controllo che avevano indotto a contabilizzare a saldi aperti.  Nelle note integrative del bilancio ci sono tutti gli effetti di una contabilizzazione alternativa, dunque «non ci sarebbe stata l'intenzione di ingannare nessuno».
La richiesta di proscioglimento arriva dopo la decisione dello stesso pm di archiviare il caso, richiesta respinta però dal gup che invece, poco meno di un anno fa, aveva imposto l'imputazione coatta. La decisione è attesa il 27 aprile prossimo. 
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