Mps, i dubbi della procura sulla morte di Rossi. La moglie non ha mai creduto al suicidio

Mps, i dubbi della procura sulla morte di Rossi. La moglie non ha mai creduto al suicidio
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Venerdì 17 Giugno 2016, 09:59
Non c'è solo il video spuntato nelle ultime ore a gettare ombre sulla morte dell'ex capo della comunicazione di MPs, David Rossi, avvenuta nel 2013. Anche per la procura di Siena, la vicenda, archiviata come suicidio, è tutt'altro che risolta.

Il procuratore Salvatore Vitello aveva disposto infatti nel marzo scorso settimane la riesumazione della salma di Rossi e una simulazione della caduta dal terzo piano di Rocca Salimbeni per cercare qualche risposta definitiva. 

La decisione della procura era stata annunciata da un comunicato ufficiale con la motivazione «di completare gli accertamenti» sulla morte di Rossi, deceduto il 6 marzo 2013 dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio, mentre l'inchiesta su Montepaschi travolgeva la cittadina toscana.

Il fascicolo sulla morte di Rossi era stato riaperto nel novembre scorso e affidato al pm Andrea Boni, su istanza del legale della famiglia. I dubbi dell'avvocato, che insieme alla moglie aveva sempre escluso l'ipotesi suicidio, vengono condivisi dalla procura.

L'inchiesta, aperta con l'ipotesi di istigazione al suicidio, era stata archiviata nel marzo 2014. Una decisione che aveva suscitato la reazione della famiglia perché, nonostante le email inviate da Rossi giorni prima della sua morte manifestassero inquietudine e anche l'ipotesi di togliersi la vita, la moglie aveva sempre escluso questa ipotesi.

 
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