Inchiesta Mose, ex consulente di Tremonti condannato a due anni e mezzo

Inchiesta Mose, ex consulente di Tremonti condannato a due anni e mezzo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Aprile 2016, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 12:21
Il tribunale di Milano ha condannato Marco Milanese, ex parlamentare e consulente politico di Giulio Tremonti quando era ministro dell'Economia, è stato condannato a due anni e sei mesi nell'ambito del processo sul Mose di Venezia. Il reato contestato a Milanese è stato riqualificato in traffico di influenze illecite dall'iniziale ipotesi di concorso in corruzione. L'ex parlamentare dovrà pagare anche una provvisionale di 100mila euro ciascuna alle parti civili, Consorzio Venezia Nuova e ministero dell'Economia, oltre a risarcire loro il danno, da quantificarsi in sede civile e pagare loro le spese legali. Le motivazioni saranno pubblicate entro 90 giorni. La procura di Milano aveva chiesto la condanna a tre anni e sei mesi.

La quarta sezione penale del Tribunale di Milano, presieduta da Oscar Magi, ha inoltre condannato Milanese a risarcire in separata sede i danni al Consorzio Venezia Nuova e al Ministero dell'Economia, le due parti civili alle quali dovrà versare una provvisionale di 100 mila euro ciascuno.
I giudici, che depositeranno le motivazioni entro 90 giorni, hanno accolto pienamente la richiesta in subordine a quella principale di 3 anni e mezzo per corruzione, avanzata lo scorso 2 febbraio dal pm Roberto Pellicano.
Richiesta appunto di 2 anni e mezzo di carcere per traffico di influenze proposta in linea con quanto stabilito dalla Cassazione, quando nel novembre di due anni fa aveva riqualificato il reato e disposto la scarcerazione dell'ex braccio destro di Tremonti.
Il processo, andato a sentenza oggi, ha al centro il filone di indagine, trasmesso per competenza territoriale da Venezia a Milano, nel quale erano coimputati il generale in pensione della Gdf Emilio Spaziante e l'ex ad di Palladio Finanziaria Marco Meneguzzo. I due a novembre 2014 avevano rispettivamente patteggiato 4 anni e una confisca di 500 mila euro e due anni e mezzo di reclusione per concorso in corruzione. Spaziante, ritenuto responsabile anche di un secondo episodio di corruzione, si era visto anche confiscare beni mobili e immobili per un valore di circa 4 milioni.

Secondo l'accusa, infatti, Milanese avrebbe ricevuto negli uffici di Milano di Palladio Finanziaria da Meneguzzo, presunto intermediario, 500 mila euro da parte di Giovanni Mazzacurati, all'epoca presidente del Consorzio Venezia Nuova, in cambio del suo intervento per introdurre, quando Tremonti era ministro dell'Economia, «una norma ad hoc per salvare il finanziamento di 400 milioni» per il Mose e che altrimenti il Cipe avrebbe destinato ad altre opere al Sud.


In tribunale oggi a Venezia nessuno degli otto indagati rimasti si è presentato in aula.
Tra di loro: l'ex ministro Altero Matteoli per corruzione, e l'ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni per finanziamento illecito dei partiti. La difesa dell'ex ministro Matteoli e la difesa di Erasmo Cinque hanno chiesto che il loro troncone d'inchiesta vada a Roma. All'ex ministro ha risposto il pm Ancilotto: «La corruzione di Matteoli è avvenuta a Venezia quando furono dati i lavori a Scostramo». Tra gli imputati, anche Maria Giovanna Piva, ex presidente del Magistrato alle Acque, l'imprenditore Erasmo Cinque, l'architetto Danilo Turcato, l'ex presidente del consiglio regionale Amalia Sartori (finanziamento illecito dei partiti), l'imprenditore Nicola Falconi e l'avvocato Corrado Crialese per millantato credito
.
© RIPRODUZIONE RISERVATA