Morto don Antonio Riboldi, padre della lotta alla camorra

Morto don Antonio Riboldi, padre della lotta alla camorra
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Domenica 10 Dicembre 2017, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 19:51

Si è spento a Stresa, dove si trovava dalla scorsa estate, monsignor Antonio Riboldi, per 21 anni vescovo di Acerra. Protagonista negli anni Novanta di numerose battaglie, in particolare della lotta alla camorra, don Riboldi, come ha sempre chiesto di essere chiamato anche dopo essere stato ordinato vescovo, aveva 94 anni.

Ha segnato un pezzo di storia del Meridione, prima parroco in Sicilia, a Santa Ninfa nel Belice, fu il primo prete a scendere in piazza alla testa dei terremotati che da anni vivevano nei prefebbricati. Giunto ad Acerra, si impegnò fin da subito nella lotta contro la criminalità negli anni in cui Raffaele Cutolo era il capo incontrastato della camorra. Si deve a lui se agli inizi degli anni Ottanta nacque in provincia di Napoli, e si propagò al resto del Meridione, il movimento degli studenti contro la camorra. Dopo l'assassinio di un giovane avvocato acerrano, il vescovo prese parte a un'assemblea del liceo scientifico di Acerra nel corso della quale lanciò un appello alla mobilitazione. Trascorsero pochi giorni e centinaia di studenti, don Riboldi alla testa, diedero vita a un'assemblea nel liceo di Ottaviano, roccaforte di Cutolo da cui partì un segnale che via via "contagiò" le scuole campane e quelle del resto d'Italia tanto da organizzare dopo qualche settimana una marcia, sempre ad Ottaviano, insieme con sindacati e altri vescovi. Ma don Riboldi non è stato solo uno dei protagonisti della lotta alla camorra: ha girato le carceri di tutta Italia per incontrare ex terroristi, per poi essere in prima linea sul fronte della battaglia per l'ambiente nella Terra dei fuochi.

Dell'ordine dei Rosminiani, il vescovo emerito non ha mai più abbandonato Acerra e dopo le dimissioni in base al diritto canonico ha continuato a vivere in quella che considerava la sua città. Grande comunicatore, don Riboldi ha continuato a far sentire la sua voce con video su Youtube. Punto di riferimento per decenni, ha girato l'Italia in lungo e in largo per prendere parte a dibattiti e iniziative, punto di riferimento per numerosi parroci.  Nel 2013 è stato pubblicato da Mondadori "Ascolta si fa sera" dove approfondisce i temi che affrontava quotidianamente nel programma Radiorai 1 "Ascolta si fa sera".

Un vescovo di strada, nato a Tregrasio nel profondo Nord, ma meridionale per "amore del suo popolo" così come il titolo di quella lettera dei vescovi campani che segnò una svolta storica nel rapporto tra la chiesa e il Mezzogiorno. 

 

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