La Mdma comincia ad esercitare i suoi effetti circa 45 minuti dopo l’assunzione e raggiunge il picco dopo 90 minuti e dura nel complesso da 4 a 6 ore. Viene assunta per una serie di effetti immediati che vengono ritenuti piacevoli come l’euforia, il senso di forza non solo dal punto di vista fisico, l’aumento delle sensazioni emotive, una maggior facilità ai rapporti sociali, ma questi effetti illusori si accompagnano dopo poche ore ad un senso di frustrazione nonché a perdita dell’umore e di energia. Inoltre sono stati descritti altri effetti negativi sull’organismo.
Nel cervello avviene una “tempesta” neuroumorale perché aumentano in misura notevole mediatori chimici che hanno la caratteristica di connettere i rapporti fra le cellule neuronali. Le sostanze in gioco sono la serotonina, la noradrenalina e la dopamina. Inoltre aumenta la vasopressina, un ormone che riduce la diuresi e perciò determina una ritenzione di acqua con conseguente diminuzione della concentrazione di sodio, in gergo medico si chiama iponatremia.
Questa situazione determina forte senso di nausea, confusione ed eventualmente coma. A questi effetti si accompagnano una notevole dilatazione della pupilla ed un pericoloso aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa. Se le dosi aumentano si assiste a convulsioni, allucinazioni, emorragie cerebrali, un quadro caratteristico dell’overdose dei derivati amfetaminici. La varietà di questi effetti ovviamente assume aspetti di minore o maggiore gravità in rapporto con le situazioni personali.
È chiaro che persone che abbiano già deficienze cardiovascolari o altri problemi di tipo respiratorio saranno più sensibili all’azione degli amfetaminici. Ciò vale anche per gli effetti sul sistema nervoso centrale. Sono stati descritti casi di psicosi in soggetti che hanno assunto amfetaminici avendo già una predisposizione. Elementi di rischio sono rappresentati anche dalle interazioni con altri prodotti. Ad esempio è dannosa la combinazione con un eccesso di alcol, con l’impiego di farmaci antidepressivi che agiscono sulla serotonina, con alcuni antivirali che si impiegano nel trattamento dell’aids.
Altri farmaci possono interagire con Mdma e possono dar origine a varie forme di tossicità.
In Italia si calcola che i consumi di Mdma riguardino una minoranza dei giovani che utilizzano droghe, circa l’1,36 per cento, più o meno come l’impiego della cocaina. È importante diffondere il maggior numero di informazioni su queste ed altre droghe perché circola una serie di false informazioni. In particolare gli educatori devono fare attenzione per identificare il problema evitando che il passar del tempo e la continua esposizione a queste droghe renda il problema della disintossicazione molto più complicato.