Secondo quanto riferito, dopo essersi accordato con due sedicenti facoltosi uomini d'affari di origine ebrea, con i quali ci sarebbero stati diversi contatti preliminari, il mercante d'arte ha raccontato di essersi presentato con le due opere in un ufficio affittato a Monza dai due compratori, proprio per chiudere la trattativa.
Sulla dinamica riferita da Il Giorno ci sono alcuni dettagli ancora da chiarire ma, durante l'incontro finale per l'acquisto, i due truffatori sarebbero riusciti a fuggire con i due quadri. Sulla vicenda indagano i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA