Il ministro Minniti: «In Italia ottimo sistema di sicurezza. Paese grato ai due poliziotti»

Il ministro Minniti: «In Italia ottimo sistema di sicurezza. Paese grato ai due poliziotti»
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Venerdì 23 Dicembre 2016, 11:32 - Ultimo aggiornamento: 13:23
«Se c'è un controllo elevato del territorio che consente, nell'imminenza dell'ingresso nel nostro paese di una persona che è stata in fuga, di identificarlo e neutralizzarlo, vuol dire che c'è un sistema capace di funzionare». Lo ha detto il ministro Marco Minniti in conferenza stampa al Viminale, commentando l'uccisione delò killer della strage di Berlino. Minniti ha spiegato che sono state «tempestivamente informate le autorità tedesche». E poi ha espresso la sua più totale soddisfazione per l'operazione: «L'equipaggio della "volante" ha reso un servizio straordinario al Paese».

«Ringrazio coloro che sono sulla strada in queste ore, le forze di polizia, le forze armate, perche non è semplice, di fronte alla minaccia del terrorismo che abbiamo, garantire un livello adeguato di sicurezza. Ma noi, posso garantire, ce la mettiamo tutta» ha aggiunto il ministro. 


«Senza ombra di dubbio l'uomo ucciso nella notte a Sesto è Amis Anri, presunto sospettato dell'attentato a Berlino - ha confermato - L'uomo fermato per un controllo ha estratto senza esitazione una pistola e ha sparato agli agenti, ferendone uno, mentre il collega ha risposto al fuoco uccidendolo».

«Ho fatto all'agente Cristian Morio, ferito nella sparatoria di Sesto San Giovanni, durante il controllo con il collega Luca Scatà, ma per fortuna non in pericolo di vita. Gli auguri di pronta guarigione, e gli auguri di buon Natale, dicendogli che grazie a lui gli italiani passeranno un Natale più felice». «Noi guardiano a questi due ragazzi come persone straordinarie, di giovanissima età, che facendo semplicemente il loro dovere hanno reso un servizio straordinario alla comunità. Penso sinceramente di poter interpretare il sentimento del nostro Paese nel dire loro che l'Italia è a loro grata».

L'operazione di Sesto San Giovanni  è un'operazione «che si è svolta alle tre di notte in un centro importante del nostro paese», è stata «fatta in totale sicurezza, nel senso che l'unico problema è stato per gli operatori di polizia. Non è un caso che accanto a me oltre al capo del Polizia, prefetto Gabrielli, ci siano il comandante generale dell'Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, il comandante generale della guardia di finanza Toschi. Li ringrazio di vero cuore per il lavoro straordinario che si fa, per il fatto che venga fatto in un clima di assoluta collaborazione. Se è possibile garantire un livello così elevato di controllo del territorio che consente, nella imminenza di un ingresso nel nostro paese di una persona che è stata in fuga per gran parte dell'Europa, identificarla e neutralizzarla vuol dire che c'è un sistema che è capace di funzionare. Io ringrazio di vero cuore coloro sono sulla strada in queste ore - ha aggiunto il ministro - forze di polizia e forze armate, perché non è semplice di fronte alla minaccia del terrorismo che abbiamo garantire un livello adeguato di sicurezza. Ma noi ce la mettiamo tutta».

Il questore di Milano. «Nel controllo del territorio i nostri uomini espletano una funzione delicatissima, perché quando fermano un'auto per un controllo non sanno mai a cosa vanno incontro»: lo ha detto il questore di Milano Antonio de Iesu nel corso di una conferenza stampa. «Questa operazione ha un effetto positivo e molto importante in termini di deterrenza»«Era una scheggia impazzita, un latitante pericolosissimo che, da libero avrebbe potuto compiere altri attentati». «La pistola trovata in suo possesso gli si è materializzata in mano. Era carica e pronta all'uso». Non risulta che Anis Amri abbia urlato Allah Akbar, ma 'poliziotti bastardi' all'indirizzo delle forze dell'ordine dopo aver sparato contro gli agenti che lo stavano controllando.  Il Questore di Milano, Antonio de Iesu, non ha voluto entrare nel dettaglio circa la presenza di Anis Amri a Sesto San Giovanni.
Alla domanda su cosa l'uomo facesse a Sesto ha risposto: «Data la delicatezza dell'operazione, ci sono aspetti investigativi che non possiamo condividere. A Sesto era da solo. Non ci sono altre persone sfuggite ai controlli la notte scorsa».
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