Milano, corsa per la nomina del nuovo capo della Procura: Greco proposto alla maggioranza

Milano, corsa per la nomina del nuovo capo della Procura: Greco proposto alla maggioranza
di Claudia Guasco
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Giovedì 14 Aprile 2016, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 12:18
MILANO - Il proccuratore aggiunto Francesco Greco è stato proposto a maggioranza dalla Commissione per gli incarichi direttivi per la nomina a procuratore di Milano. I cinque consiglieri si sono spaccati: Greco, ora a capo del pool sui reati finanziari della procura milanese, ha ottenuto tre voti, uno il collega del suo stesso ufficio Alberto Nobili e un altro il capo di gabinetto del ministro Orlando, Giovanni Melillo. Greco ha avuto il sostegno dei togati di Area e della laica Paola Balducci Nobili è stato proposto dal togato di Magistratura Indipendente, Claudio Galoppi; Melillo invece dalla laica Elisabetta Alberti Casellati (Fi), mentre si è astenuto il togato di Unicost Massimo Forciniti.

La commissione dunque non ha trovato l'unanimita' in una corsa che, dai dieci candidati iniziali, si è ristretta a un confronto a tre: Francesco Greco, procuratore aggiunto di Milano responsabile del dipartimento reati finanziari, Alberto Nobili, procuratore aggiunte del pool criminalita', e Giovanni Melillo, già procuratore aggiunto di Napoli, oggi capo di gabinetto del Guardasigilli. Due candidati interni e un esterno, dunque, per una delle poltrone giudiziarie più importanti d’Italia, in una Procura diventata un simbolo vent'anni fa con Mani pulite e poi protagonista di inchieste come Parmalat e Antonveneta, Santa Rita e la 'ndrangheta dei colletti bianchi, Google e Apple.

La quinta commissione del Csm è presieduta da Lucio Aschettino, di Magistratura democratica, vice presidente è Elisabetta Alberti Casellati, ex sottosegretario alla giustizia del governo Berlusconi, gli altri componenti sono Paola Balducci, avvocato di area Sel, Valerio Fracassi, togato di Area, e Claudio Galoppi, togato lecchese di Magistratura indipendente.

Il nodo fondamentale da sciogliere è quello relativo alla provenienza: meglio restare nel solco della tradizione con una nomina interna o dare un taglio netto con il passato scegliendo l'opzione esterna? Il gruppo che riunisce Magistratura democratica e Movimento per la giustizia pare orientato sulla continuità e spinge su Greco, autore di leggi fatte proprie dal governo come la voluntary disclusure. Ma il tormentato scontro di un anno fa tra l'ex Procuratore Bruti Libertai e il suo ex aggiunto Alfredo Robledo farebbero propendere altri per Alberto Nobili, non apertamente schierato con alcuna corrente, più in disparte rispetto al Greco ma con anni di importante lavori alle spalle in indagini sulla criminalità organizzata.

La guerra tra Bruti e Robledo ha paralizzato per mesi la Procura, creando divisioni e fazioni interne, e c'è chi per superare definitivamente una delle epoche più buie dell'ufficio giudiziario di Milano insiste per il candidato esterno, cioe' Melillo. Sussiste però un problema: l'attuale capo di gabinetto del Guardasigilli sconta la posizione della sua corrente di riferimento, contraria alle nomine operative per magistrati fuori ruolo e con incarichi direttivi nel governo. Un ostacolo comunque solo politico, visto che la legge pone alcun veto in merito. La scelta del nome che la quinta commissione proporra' al plenum - potrebbero essere due, ma significherebbe che l'organismo non ha trovato l'accordo - è dunque imminente e dovrebbe arrivare oggi pomeriggio.

Due giorni fa l'ultimo capitolo, con la revoca della candidatura da parte di Cuno Tarfusser, vice presidente della Corte penale internazionale dell'Aja, con una lettera indirizzata al Csm. La quinta commissione di Palazzo dei Marescialli aveva deciso di convocare nei prossimi giorni in audizione Tarfusser, che lamentava di non aver ancora ricevuto comunicazione. Ma nella lettera al Csm, lo stesso Tarfusser ha invece comunicato che intende continuare rimanere nell'incarico attualmente ricoperto presso la Corte penale internazionale fino alla fine del suo mandato.
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