Migranti, i non comunitari regolari sono 3,7 milioni

L'ufficio immigrazione della questura di Roma
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Mercoledì 9 Maggio 2018, 19:14 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 17:12
Resta stabile il numero di migranti regolari in Italia. I non comunitari regolarmente residenti nel nostro paese a 1 gennaio 2017 sono in tutto 3.714.137 e provengono principalmente da Marocco, Albania, Cina e Ucraina. E Roma si classifica, insieme a Milano, come un delle città record per accoglienza degli immigrati. 

Ad ospitarne il numero maggiore è il nord, con il 62%; segue il centro, Lazio compreso, con il 24,2%, infine il Sud con il 13,9%. A fare il punto della situazione i due documenti pubblicati oggi a cura della Direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione-Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Tra le aree metropolitane, Milano e Roma svettano nella graduatoria sulla presenza non comunitaria, con rispettivamente 441mila (pari al 12% circa del totale) e 346 mila migranti regolarmente soggiornanti (il 9,3% del totale).

Seguono Torino, Firenze, Napoli e Bologna con percentuali comprese tra il 2,3% ed il 3,2%, mentre le altre città metropolitane accolgono meno del 2% dei cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti all'1 gennaio 2017. Per quanto riguarda i residenti, a primeggiare è nuovamente la città metropolitana di Milano (su 100 persone residenti circa 12 provengono da un Paese non Ue), mentre è Firenze la seconda città metropolitana per incidenza dei cittadini non comunitari sul complesso della popolazione residente (9,8%), seguita da Bologna (8,5%) e Roma (7,2%).

Nelle città metropolitane geograficamente più esposte, prosegue il rapporto, si registrano significativi effetti ad opera dei flussi in ingresso, con incidenze dei soggiornanti per richiesta o titolarità della protezione internazionale sul totale dei regolarmente presenti piuttosto elevate. A Catania, per esempio, si registra una presenza di titolari di protezione internazionale pari al 36,7% dei regolarmente soggiornanti, seguita da Reggio Calabria con il 36% e Bari con il 26,7%. La popolazione non comunitaria ha saputo trovare una sua collocazione nel mercato del lavoro, facendo rilevare migliori livelli occupazionali rispetto alla forza lavoro italiana: un tasso di occupazione pari a 57,8% a fronte di 57%.

Continua inoltre a crescere il protagonismo in ambito imprenditoriale dei cittadini non comunitari: nel 2016 erano 366.425 i titolari di imprese individuali nati in un Paese al di fuori dell'Unione Europea (+3,5% rispetto all'anno precedente), ovvero l'11,3% degli imprenditori individuali in Italia.
Roma, Milano e Napoli sono le città metropolitane in cui risulta maggiore il numero di imprese individuali a titolarità non comunitaria (rispettivamente 36.110, 32.210 e 17.560), mentre Milano, Firenze e Roma sono quelle in cui si registra la maggiore incidenza di cittadini non comunitari tra i titolari di imprese individuali (rispettivamente 24,9%, 20,9% e 19,5%).
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