Migranti, cooperazione tra Italia e Austria: «Più controlli, ma senza cancellare Schengen»

Migranti, cooperazione tra Italia e Austria: «Più controlli, ma senza cancellare Schengen»
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Sabato 9 Aprile 2016, 01:24 - Ultimo aggiornamento: 10:07
Le premesse non erano buone, dopo le bellicose dichiarazioni dei giorni scorsi da Vienna. Alla fine, però, il vertice sui migranti al Viminale tra i ministri dell'Interno di Italia e Austria si è concluso con una posizione ufficiale condivisa: sarà rafforzata la collaborazione nei controlli alla frontiera, con l'obiettivo di non bloccare il traffico al Brennero e salvare la libera circolazione prevista da Schengen.

Il faccia a faccia tra Angelino Alfano e Johanna Mikl-Leitner è stato dunque all'insegna della volontà di lavorare insieme, da buoni vicini, anche se ognuno dei due ha ribadito la propria posizione. L'Austria non vuole che si crei un flusso di migranti dalla frontiera sud ed ha chiesto che Roma faccia la propria parte presidiando adeguatamente i valichi. La minaccia della sospensione di Schengen non è però stata messa sul tavolo. L'Italia, da parte sua, ha sottolineato che non si registrano finora attraversamenti significativi alla frontiera con l'Austria e che le forze di polizia non permettono passaggi indiscriminati e sono attive nei controlli, per i quali ci sarà un rafforzamento se emergerà la necessità. Al Viminale hanno inoltre evidenziato che le identificazioni di chi sbarca sono ormai al 100% e gli hotspot in funzione sono 4.

Dopo l'incontro, in una nota congiunta, i ministri hanno così convenuto di «intensificare la collaborazione bilaterale ed operativa nel monitoraggio e controllo della comune frontiera con l'obiettivo strategico di garantire la fluidità di passaggio al Brennero e di salvaguardare la libera circolazione prevista da Schengen». Alfano e Mikl-Leitner hanno anche sottolineato «la grande condivisione di intenti tra Italia e Austria sulle politiche Europee in materia di asilo e rimpatrio dei migranti ed hanno quindi ribadito di voler lavorare insieme per una politica europea comune fondata su un'ambiziosa riforma del regolamento di Dublino».

Per ora, dunque, l'Austria non sospenderà Schengen, ma è fermamente intenzionata a far partire - entro maggio-giugno - i controlli di confine al Brennero, con un check point stradale e corsie per la verifica dell'identità di chi viaggia. L'obiettivo - non facile da raggiungere - è attuare questo monitoraggio senza bloccare il traffico stimato in 40mila veicoli al giorno. E per questo è fondamentale la cooperazione con l'Italia che è pronta a dare il suo contributo con uomini e mezzi.

«Faremo tutto il possibile per evitare che si possano creare situazioni critiche al confine del Brennero, ma per giungere ad una reale e concreta soluzione è necessario l'impegno dell'Europa», ha detto oggi il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, annunciando che entro fine maggio saranno completate le opere infrastrutturali per l'intensificazione dei controlli dei profughi ai confini tra Italia e Austria.
Quanto alla cifra agitata ieri in un'intervista dalla ministra austriaca, 300mila migranti che potrebbero raggiungere l'Italia nel 2015, il doppio degli arrivi dello scorso anno, al Viminale frenano. Per ora gli sbarchi si avvicinano a quota 20mila, in netto aumento rispetto al 2015, ma non ci sono elementi da far pensare che a fine anno se ne possano contare 300mila. E c'è fiducia nel tentativo del governo di unità nazionale in Libia, Paese da quale proviene la stragrande maggioranza dei migranti che sbarcano sulle coste italiane. Una stabilizzazione del Paese africano - con l'Austria che si è detta pronta a collaborare con l'Italia - porterebbe infatti ad un freno dell'attività degli scafisti.
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