Ad agire – coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, retta da Gaetano Paci – gli uomini del Comando provinciale della Guardia di finanza e funzionari dell’Agenzia delle Dogane/Ufficio Antifrode di Gioia Tauro.
I 74 chilogrammi e 25 grammi di cocaina – suddivisi in 65 panetti – si trovavano all’interno di un container vuoto: molto probabilmente la droga era stata convenzionalmente posizionata lì, per poter essere poi comodamente ripresa e smerciata in un momento successivo.
Sul mercato, avrebbe fruttato oltre 14 milioni di euro.
Si è giunti a intercettare facilmente la droga grazie alla professionalità dei militari, che con celerità ed efficacia hanno effettuato dapprima appropriati incroci documentali e poi, anche con l’aiuto di unità cinofile, controllato vari container “sospetti” fino a individuare quello in cui era effettivamente nascosta la cocaina.
Nel 2017, i numerosi sequestri di “coca” messi a segno al porto di Gioia Tauro hanno consentito di sottrarre ai “mercanti di morte” poco meno di 2 tonnellate di stupefacente purissimo.
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