Mattarella: «La solidarietà è nel Dna degli italiani. Non ci si deve arrendere alla paura»

Mattarella: «La solidarietà è nel Dna degli italiani. Non ci si deve arrendere alla paura»
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Martedì 26 Giugno 2018, 13:24
«Qui si respira solidarietà, e questo è un patrimonio del nostro popolo, nel Dna degli italiani vi è la solidarietà». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando a 1.300 ragazzi nel refettorio della comunità di San Patrignano. «La nostra cultura, la nostra storia, la bellezza del nostro Paese non sarebbero così grandi né così apprezzati nel mondo senza questo dato, questo valore della solidarietà», ha aggiunto.

«Il tessuto solidale di un paese e al suo interno di ciascuna comunità è il bene comune prezioso e questo va sempre considerato a partire da chi ha responsabilità pubbliche». Così ha proseguito il presidente  Mattarella, nel saluto a San Patrignano. Una realtà che, ha detto, prova che «la vita di comunità, quando mette al centro la dignità della persone, unica, non ripetibile e mai uguale a nessun altro e il diritto di ognuno a diventare artefice del proprio futuro, è capace di sconfiggere l'egoismo, l'indifferenza, la paura, la solitudine». 

«Rafforzare l'unità del Paese, della società e delle persone, tra di essi nella vita in comune, è un compito che riguarda ciascuno di noi nella sua dimensione. Certo riguarda anzitutto chi ha responsabilità politica, ma riguarda ciascuno di noi nel costruire questo tessuto relazionale che rende la vita più gradevole, più piacevole, più positiva, migliore per tutti». «Il compito principale del presidente della Repubblica - ha detto il capo dello Stato - è rappresentare l'unità dell'Italia, ma l'unità non è solo quella del territorio ma è anche unità di vita del nostro Paese.
La sua coesione, il suo modo di sentirsi legata entro di essa, tutti i cittadini legati a un destino comune, questa è l'unità vera del nostro Paese, l'aspetto che indica costantemente, in tutto il suo tessuto, la nostra Costituzione». 


Sergio Mattarella è arrivato a San Patrignano per i 40 anni della comunità di recupero sulle colline riminesi. La visita è iniziata dal centro medico, nato nel 1994 per far fronte all'emergenza Aids e delle malattie correlate all'uso di droga dei ragazzi che entravano in comunità, poi Mattarella ha visitato i laboratori di tessitura, uno dei settori di formazione professionale degli ospiti, e ha visitato il centro minori femminile. Clou della visita, l'incontro nella grande sala da pranzo con i 1.300 ragazzi della comunità fondata da Vincenzo Muccioli nel 1978 e con il presidente Antonio Tinelli, a cui Mattarella ha rivolto un saluto dopo aver ascoltato due testimonianze. Mattarella è accompagnato nel suo giro nella struttura da Letizia Moratti, ex sindaco di Milano e cofondatrice della Fondazione San Patrignano, dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi.  

 
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