Il malcapitato, secondo quanto riferito ai poliziotti, è stato raggiunto da almeno sette scariche elettriche e, stordito, è stato investito da colpi di kung fu, pugni e calci e, infine, colpito alla testa con lo stesso «taser», andato in frantumi. Solo grazie all'intervento di un amico, anch'egli di nazionalità cinese, la vittima è riuscita a darsi alla fuga e a raggiungere di corsa il commissariato, dove si è rifugiato sotto choc e dolorante per i colpi subiti. Il giovane cinese è stato accompagnato al pronto soccorso dove è stato medicato e trattenuto in osservazione. Successivamente i poliziotti, sulla base delle dichiarazioni della vittima e di alcuni testimoni, sono riusciti ad identificare l'aggressore e a rintracciarlo nella sua abitazione.
A suo carico è scattata una denuncia alla procura per lesioni aggravate dall'uso di un'arma impropria. In particolare, le indagini hanno consentito di accertare che il movente dell'aggressione è da ricercare in contrasti di natura personale, in quanto alcuni giorni prima, nel corso di una festa organizzata da connazionali, i due giovani hanno avuto un primo litigio per futili motivi, ma in quella occasione sono stati separati dagli amici.
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