L. C. queste le iniziali, del 1944, di Tamai di Brugnera (Pordenone) era in gita organizzata dal CAI assieme ad altri compagni e si è sentito male sul sentiero 832, a quota 524 metri. La chiamata al Soccorso Alpino di Maniago è arrivata tramite il sistema GeoResq, l'applicazione scaricabile su smartphone che consente l'invio della posizione esatta alle due principali stazioni italiane (una si trova a Pieve di Cadore, l'altra in Sardegna, in questo caso l'allerta è arrivato dalla Sardegna). Al terminale, 24 ore su 24, gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico, che gestiscono la chiamata di soccorso in collaborazione con la rete di stazioni territoriali e attivando, se necessario, il servizio di elisoccorso del 118.
Il primo a giungere sul posto è stato un volontario di Maniago che si trovava in zona per un censimento, allertato via telefono. Il tecnico ha potuto prestare i primi soccorsi – raggiunto poi da ulteriori quattordici tecnici del Soccorso Alpino -e coordinare l'atterraggio dell'elicottero del 118. Recuperato con il velivolo, l'uomo è stato poi caricato sull'ambulanza e portato all'ospedale di Pordenone per accertamenti.
Nelle ultime due settimane sono stati più di venti gli allarmi ricevuti tramite GeoResq: il sistema è stato, dal 2017, reso gratuito per tutti i soci del Club Alpino Italiano. Un bacino importante, di oltre 300mila appassionati di montagna, che sta facendo crescere i numeri degli utenti GeoResq. Ma sono sempre di più anche i giovani e appassionati di outdoor che scaricano l’APP pagando un piccolo abbonamento annuale: una sicurezza importante, un filo diretto con il Soccorso Alpino Speleologico e in più numerose funzioni – dal registro delle tracce alla documentazione fotografica georeferenziata – molto utili per chi frequenta la natura. (Foto Luciano Sciurba)