Milano, rabbino arrestato per maltrattamanti: picchiava moglie e figli

Milano, rabbino arrestato per maltrattamanti: picchiava moglie e figli
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Martedì 26 Aprile 2016, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:02
Arrestato per maltrattamenti in famiglia un rabbino di 42 anni del centro culturale ebraico di piazza Castello: picchiava e insultava i figli da anni, nel 2008 era già stato arrestato dai carabinieri per simili motivi. Domenica sera sono intervenuti gli agenti di Polizia nell'appartamento di via Frua dove l'uomo vive con la moglie 38enne e 8 figli minori, dai 4 ai 16 anni. A chiedere soccorso è stata la donna assistendo all'ennesima lite tra l'uomo e il figlio maggiore, 16enne, già vittima di numerose violenze.
Nel 2009 il padre gli aveva rotto un dente durante una lite, negli anni erano stati segnalati episodi di maltrattamento sempre per l'atteggiamento intransigente del rabbino nei confronti dei figli. Domenica sera la lite è iniziata a cena quando il rabbino ha fatto notare all'adolescente che non era andato al tempio, rimproverandolo di voler comunque cenare «come nulla fosse». Giunti in casa della famiglia, gli agenti hanno trovato l'uomo seduto normalmente a tavola. Sentita separatamente, la donna ha riferito di un atteggiamento violento e minaccioso continuo dell'uomo nei confronti dei figli. Lei è una insegnante volontaria in una scuola ebraica, di origini americane, ha raccontato di vivere in un contesto economico disastrato e di liti continue spesso terminate con pugni e calci. Ora l'uomo é a San Vittore, arrestato per maltrattamenti in famiglia.
La coppia è sotto sfratto e ha accumulato 30mila euro di debiti. Tutto ciò, secondo il racconto della moglie di 38 anni e degli agenti che sono intervenuti, avrebbe contribuito a peggiorare il carattere già irascibile dell'uomo.
 Al momento dell'arrivo della polizia i due erano in abiti tradizionali. La coniuge, una statunitense che è insegnante volontaria al centro culturale, ha raccontato di aver subito un'aggressione il giorno prima (il 23) ma di non aver potuto chiamare la polizia perchè era la Pasqua ebraica e secondo la tradizione non poteva parlare con estranei e usare il cellulare.
La ricostruzione degli investigatori ha permesso di risalire ad almeno tre interventi avvenuti nel 2015 che però non hanno portato a denunce.
Molti gli episodi di violenza raccontati:  nel 2015 ha picchiato con la scopa il 16enne, pochi giorni fa ha afferrato al collo un figlio piccolo che aveva colpito un fratellino con un calcio. In questa occasione - sempre secondo il racconto della donna - il rabbino gli avrebbe detto «devi chiedere scusa a tuo fratello, scegli una punizione per quando torneremo a casa» e «pensi di essere più forte di lui? Io sono più forte di te».
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