«IL BELATO CI DISTURBA»
Il gregge, composto da circa mille capi, si è fermato prima in alcuni terreni privati all’interno del “Bosco urbano”, il grande polmone verde della città, con l’autorizzazione dei proprietari dei campi. Quindi si è trasferito nel “pratone” di via don Bernasconi, terreno di proprietà pubblica a pochi passi dall’ospedale locale. E qui sono nati i problemi, con alcuni residenti che hanno reclamato perché la presenza delle pecore, oltre a sporcare il prato, impedirebbe loro di portare i cani nell’area verde.
Qualcuno ha pure protestato, sostenendo di essere disturbato dal belare degli animali. La polizia locale si è recata sul posto con i tecnici del municipio e ha effettuato un sopralluogo per verificare le condizioni degli animali e dei terreni. «E’ tutto in regola, il pastore ha chiesto i permessi necessari - assicura il sindaco Concetta Monguzzi - Ricordiamoci poi che la transumanza è candidata a essere tutelata dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità». Inoltre, come chiarisce il comandante della polizia locale Ferdinando Longobardo, «non si può impedire al pastore l’accesso al pratone, il proprietario del gregge sta svolgendo la sua attività nel pieno delle regole: non serve alcuna autorizzazione comunale, ma solo una comunicazione all’Azienda di tutela della salute, che è stata fatta». Agli abitanti indispettiti, per calmarsi e prendere sonno, non resta che contare le pecore.
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