Spese pazze in Liguria, a processo il vice di Salvini Edoardo Rixi

Spese pazze in Liguria, a processo il vice di Salvini Edoardo Rixi
3 Minuti di Lettura
Martedì 2 Febbraio 2016, 13:46 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 13:05
Il giudice per l'udienza preliminare Roberta Bossi ha rinviato a giudizio 23 tra ex e attuali consiglieri regionali indagati nell'inchiesta sulle spese pazze sostenute con i soldi dei gruppi regionali dal 2010 al 2012. Tra le persone rinviate a giudizio anche Edoardo Rixi, vice di Matteo Salvini, e assessore regionale allo Sviluppo Economico, Francesco Bruzzone, anche lui leghista e attuale presidente del Consiglio regionale, e Matteo Rosso capogruppo di Fratelli d'Italia. 

Il processo comincerà l'8 giugno (e non 8 gennaio come scritto erroneamente in precedenza) e sul banco degli imputati ci saranno anche tutti gli ex componenti dell'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale negli anni 2010-2012: Rosario Monteleone, allora presidenze (Udc), Michele Boffa (Pd), Giacomo Conti (Fds), Massimo Donzella (Udc). L'inchiesta sulle spese pazze aveva coinvolto quasi tutti i partiti presenti in Consiglio, dal Pd alla Federazione della sinistra, passando per Udc, Sel, ex Idv, Lega Nord, Forza Italia e Lista Biasotti.

In particolare, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini dalla Guardia di finanza, negli anni dal 2010 al 2012 alcuni consiglieri del Pdl avrebbero percepito indebitamente oltre 97 mila euro (su uno stanziamento a favore del gruppo di oltre un milione); alcuni del Pd avrebbero percepito 283 mila euro (a fronte di uno stanziamento di un milione e 900 mila euro); Lista civica Biasotti oltre 28 mila euro (su oltre 500 mila); Sel poco più di 27 mila (su quasi 390 mila euro); Noi con Burlando 21.500 euro (su oltre 400 mila euro); Misto Liguria Viva oltre 74 mila (su 193 mila euro); Misto Riformisti italiani poco più di 5000 euro (su 60 mila); Diritti e Libertà 650 euro (su 12 mila); Udc oltre 142 mila euro (su quasi 440 mila euro) e Lega Nord quasi 97 mila euro (su oltre 677 mila). (ANSA).


Rixi ha trovato il modo di ironizzare sul rinvio a giudizio. «Per cominciare il processo - ha detto con il sorriso - hanno scelto il giorno del mio compleanno, l'8 giugno. Mi dispiace che abbiano scelto proprio quel giorno».

«Spero che in Liguria nonostante dieci anni di governo di sinistra ci sia ancora lo stato di diritto, tre gradi di giudizio e la presunzione di innocenza. Non penso che sia cambiata la Costituzione. Sono certo che Rixi e Bruzzone dimostreranno di essere totalmente estranei ad ogni uso men che proprio di quei soldi». Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha commentato così il rinvio a giudizio.

«L'utilizzo dei fondi dei gruppi regionali è una storia antica fatta più di vuoti normativi e di interpretazioni lacunose in un clima un pò giacobino che non di reali truffe ai contribuenti - ha affermato ancora Toti -. Oggi la normativa è cambiata e questo è un bene perchè non si incorre più in equivoci. Detto questo conosco Rixi e so che sono persone serie e scrupolose. Sono certo che non avranno nessuna difficoltà a comprovare la loro assoluta buona fede nel buon utilizzo di quei denari». Toti ha escluso ripercussioni sulla sua giunta.

«Devono essere espletati tre gradi di giudizio in Italia, visto anche come sono andati certi processi a senso unico.
Sono certo che bisogna aspettare la Cassazione prima di pronunciare qualsiasi parola su una sentenza. Sono convinto che la politica non si debba fare trascinare in questa ondata giustizialista. Sono sereno e auguro a Rixi e a Bruzzone di essere altrettanto sereni», ha osservato il governatore ligure.
© RIPRODUZIONE RISERVATA