Cancellieri rassicurò Ligresti. Il ministro: «Nessuna interferenza»

Annamaria Cancellieri
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Giovedì 31 Ottobre 2013, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 14:33
Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non lo so cosa possa fare per guarda son veramente dispiaciuta». Così, in una telefonata intercettata dalla Guardia di Finanza di Torino, il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri si rivolge alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, il 17 luglio scorso a poche ore dal provvedimento che, nell'ambito dell'inchiesta Fonsai, dispose gli arresti domiciliari per l'ingegnere.



Il nome di Cancellieri, riferisce ogi Repubblica, compare nell'inchiesta di Torino sul caso della compagni di assicurazione Fonsai, che prima del passaggio a Unipol faceva capo alla famiglia Ligresti. Il ministro della Giustizia, ascoltata lo scorso agosto a Roma dai magistrati subalpini, si interessò - su sollecitazione della famiglia Ligresti - alle condizioni di salute di Giulia, dopo alcuni giorni messa ai domiciliari, l'unica ad aver patteggiato fino ad ora. «In cella non mangiava più, l'ho fatto per ragioni umanitarie», ha spiegato al pm Vittorio Nessi la Cancellieri, che non è indagata.



Nessuna interferenza con le decisioni degli organi giudiziari sul caso di Giulia Ligresti, ma solo un intervento «doveroso» finalizzato ad impedire eventuali gesti autolesivi, precisa oggi il ministro in una lettera inviata ai Capigruppo di Camera e Senato. «Naturalmente, sono pronta a riferire in Parlamento, ove richiesta, per poter dare ogni chiarimento che si rendesse necessario», conclude.



Cancellieri fa la sua comparsa nell'inchiesta quando i magistrati, esaminando i tabulati telefonici degli indagati, si accorgono di alcuni contatti con il ministro della Giustizia. «Ho ricevuto una telefonata da Antonino Ligresti (fratello di Salvatore, ndr), preoccupato per la salute della nipote Giulia, che aveva sofferto di anoressia e che in cella rifiutava il cibo».



Cancellieri non nega - sempre secondo quanto riporta La Repubblica - l'interessamento. «Ho sensibilizzato il Dap perché venisse fatto quanto di loro competenza per la tutela della salute dei carcerati», spiega ai magistrati il ministro, la cui amicizia con la famiglia Ligresti è nota, così come il fatto che il figlio, Piergiorgio Peluso, sia stato dirigente della Fondiaria Sai. Peluso, interrogato nei mesi scorsi dai magistrati torinesi, non è indagato.



«Ho un rapporto di amicizia con Annamaria Cancellieri che dura da oltre quarant'anni», ha risposto Gabriella Fragni, Salvatore Ligresti, lo scorso 20 agosto ai pm che la sentivano in merito alle telefonate con il ministro. Secondo Fragni si trattava di una «situazione non regolare, pensavo che su quello il Ministro avrebbe potuto fare qualcosa, anche se non so bene che cosa».



«Dal monitoraggio delle conversazioni telefoniche è emerso che lo stesso ex direttore generale di Fondiaria-Sai», Piergiorgio Peluso, figlio del ministro Cancellieri, «continua a intrattenere rapporti con alcuni dirigenti del Gruppo, interessandosi sia alle vicende giudiziarie che di quelle societarie», scrive poi il nucleo di polizia tributaria della Gdf di Torino in una annotazione del 29 agosto scorso agli atti dell'inchiesta su Fonsai.



Cancellieri, nella telefonata che il 17 luglio scorso fece a Fragni, parla anche del figlio, che è stato manager di Fonsai ma si allontanò dopo dei contrasti, tanto che adesso è uno dei testi della procura di Torino. «Sono veramente dispiaciuta - dice il ministro - ma sono mesi che ti voglio... poi ci sono state le vicende di Piergiorgio». Fragni: «Eh, sai, anch'io non ho mai chiamato perché mi veniva sempre in mente quel discorso che avevi fatto in cascina, quando mi dicevi "io non sono contenta, non vorrei che ci andasse di mezzo la nostra amicizia" purtroppo sembrava quasi un...». Cancellieri: «Guarda, maledetto quel momento...vabbè...io non so se quando mai rientrerò a Milano ma appena riesco ad arrivarci, ormai fino a tutto settembre, ti vengo subito a trovare. Però qualsiasi cosa, veramente, con tutto l'affetto di sempre...». Fragni: «Va bene va bene. Quando vieni ti aspetto». Cancellieri: «E se tu vieni a Roma, proprio qualsiasi cosa adesso serva, non fate complimenti, guarda non è giusto, guarda non è giusto».



«È opportuno che il ministro Cancellieri chiarisca il senso delle parole da lei proferite nel corso di una telefonata con Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti. Si tratta di una vicenda estremamente delicata su cui è necessario garantire la massima trasparenza. Bisogna inoltre fugare ogni dubbio che possano esistere detenuti di serie A e di serie B». Lo afferma Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd.



«Se è vero quello che è stato pubblicato il M5S chiede che il ministro Cancellieri si dimetta. Se questa storia è vera, è davvero un fatto gravissimo». Lo dice Alfonso Bonafede, deputato M5S e vicepresidente della Commissione Giustizia di Montecitorio.



«Quanto emerso oggi da indiscrezioni sulla stampa in merito all'intervento del ministro Cancellieri per la

scarcerazione di Giulia Ligresti rende necessario un chiarimento direttamente alle Camere da parte dello stesso Guardasigilli. Vanno infatti da subito fugati dubbi sul fatto che vi siano state disparità di trattamento nei confronti di altri detenuti che abbiano fatto richiesta di scarcerazione per motivi di salute». Lo dichiara Gianfranco Librandi di Scelta civica.



«Il ministro riferisca in Aula al Senato su quanto accaduto e spieghi a tutti i cittadini se quelli che possono vantare la sua amicizia sono un pochino più uguali degli altri». È quanto chiede Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord al Senato.



«Ho espresso solidarietà al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri per una vicenda strumentalizzata ad arte, che ha mostrato invece la sua grande sensibilità e la sua attenzione per le condizioni di salute in cui versava Giulia Ligresti, ritenute critiche anche dal giudice che ha stabilito infatti l'attenuazione delle misure cautelari». Lo sottolinea il vicepremier e ministro dell'Interno Angelino Alfano. Secondo Alfano da parte del Guardasigilli non c'è stata alcuna «azione e neanche intendimento al di fuori delle legittime competenze», ma «semmai l'intenzione di evitare l'eventuale peggioramento di una situazione difficile, nel pieno rispetto dell'ambito istituzionale che si coniuga opportunamente con l'aspetto più strettamente umano. Come del resto altri giudici hanno di frequente fatto in altri casi di detenzione meno noti e, forse per questo motivo, considerati, com'è giusto, nella norma».



«Il Ministro Cancellieri va solo lodata per essersi attivata sul caso costituito dall'anoressia di Giulia Ligresti che ha poi seguito l'iter amministrativo regolare». Così Fabrizio Cicchitto del Pdl.