Libia, tecnici rapiti e uccisi: chiesta condanna manager Bonatti

Libia, tecnici rapiti e uccisi: chiesta condanna manager Bonatti
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Martedì 27 Marzo 2018, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 09:45
Tre condanne, una richiesta di rinvio a giudizio e un patteggiamento. È quanto chiesto dalla Procura di Roma nel procedimento a carico di quattro componenti del cda della società Bonatti e del loro responsabile della Libia per l'azienda di Parma, nell'ambito della vicenda legata al rapimento di 4 tecnici italiani, conclusosi con la morte di due di loro, avvenuto in Libia nel 2015. Gli imputati sono tutti accusati di cooperazione colposa nel delitto doloso.

Il pm Sergio Colaiocco ha chiesto una condanna a due anni di carcere, nel corso di un processo con rito abbreviato, per Paolo Ghirelli, presidente della Bonatti e per i componenti del cda, Dino Martinazzoli e Paolo Cardano. Chiesto, invece, il rinvio a giudizio per l'altro amministrare Giovanni Di Vicenzo che ha optato per il rito ordinario. Per Dennis Morson, responsabile nel paese nordafricano della Bonatti, chiesto un patteggiamento ad un anno e 10 mesi.

Gli imputati sono tutti accusati di cooperazione colposa nel delitto doloso. Per l'azienda la Procura ha chiesto 130 mila euro di risarcimento danni e il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per sei mesi. Il sequestro avvenne nel luglio del 2015 e il 2 marzo dell'anno successivo, nel corso di un conflitto a fuoco durante un trasferimento, persero la vita Salvatore Failla e Fausto Piano. 
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