Difendersi in casa sempre legittimo per 2 italiani su 3

Difendersi in casa sempre legittimo per 2 italiani su 3
di Sara Menafra
4 Minuti di Lettura
Martedì 11 Aprile 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 13:40

Non cercano una licenza di uccidere senza scrupoli, gli italiani che ora chiedono a gran voce di depenalizzare la legittima difesa. Vogliono però che chi è «costretto» a sparare non sia considerato automaticamente un criminale. La fotografia che emerge dal sondaggio che Swg ha elaborato per Il Messaggero ha dati molto netti. Su un campione di 1000 abitanti, parametrato per età e dislocazione sul territorio, i numeri dicono che la stragrande maggioranza, il 70%, è favorevole a «fare una legge per tutelare o depenalizzare chi reagisce contro i ladri che entrano in casa». Ad essere convinti di questa linea sono soprattutto gli elettori della Lega, favorevoli all’85%, e di Forza Italia, con la medesima percentuale. Più tiepidi i Cinque stelle (78%) anche se i più prudenti sono gli elettori del Pd, con un 64% che chiede modifiche.

SÌ ALLA RIFORMA
Proporzioni ampie anche per l’ipotesi di abrogazione del reato colposo di legittima difesa «totale», una formulazione generica ma che sembra ricalcare quella dei centristi di Alternativa popolare che chiedono l’abrogazione per chi difende la propria o altrui incolumità o quella dei propri beni dell’eccesso colposo di legittima difesa. In “totale accordo” (con la sfumatura più netta al 22% e quella leggermente più neutra al 32%) sembra esserci mezzo paese, il 54%, anche in questo caso con una posizione molto convinta da parte degli elettori della Lega Nord (74%) e più prudente da parte degli elettori Pd (52%). «Gli ultimi eventi - dice il direttore scientifico di Swg Enzo Risso - hanno attivato l’immaginario degli italiani. Ed è qui che va cercata la spiegazione del perché la percezione dei reati predatori è sempre più diversa dalla realtà, con cittadini preoccupati sebbene furti ed omicidi siano in calo».

Secondo il sociologo il punto è «la ferocia di chi colpisce»: «Fatti come quelli di Budrio fanno sentire i cittadini soli e in balia di criminali con ben pochi scrupoli. Per questo cercano tutele». Il dato complessivo sulla richiesta di depenalizzazione, aggiunge Risso, potrebbe essere influenzato dalla scarsa conoscenza delle normative attuali: «Probabilmente la maggior parte degli italiani non sa o non ricorda che nel codice penale già da alcuni anni sono presenti vari elementi che hanno limitato l’impatto del vecchio criterio per il quale la difesa doveva sempre essere proporzionata all’offesa, ma in ogni caso non chiedono di diventare giustizieri di loro stessi. Semplicemente sono spaventati e chiedono maggiori tutele».

DUBBI SUL DIRITTO DI UCCIDERE
In effetti, alla domanda se sia giusto che una persona possa difendersi usando le armi di fronte ad un ladro che entra nel negozio o nell’abitazione, il 43% dice che «è giusto difendersi con qualsiasi mezzo», mentre il 39% si attesta su un «non saprei, dipende da situazione a situazione» e il 13% dichiara che è «sbagliato ferire o uccidere una persona anche se invade la proprietà privata». La proporzione di elettori effettivamente convinta della necessità di una totale legittimazione della difesa armata è altissima tra i leghisti (80%), mentre anche gli elettori di Forza Italia appaiono prudenti (49%) come quelli dei Cinque stelle (49%) e del Pd (32%).

SCONTRO A MONTECITORIO
Ieri nel frattempo è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti al testo di revisione della legge, proposto dal responsabile giustizia del Pd David Ermini e poi bloccato un anno fa. Si vota domani in commissione e la prossima settimana, subito dopo Pasqua, il testo arriverà in aula. Al momento, però, tra i centristi e i dem non sembra esserci nessuna mediazione in vista. Il partito guidato da Angelino Alfano ha convocato per oggi pomeriggio un evento pubblico, alla presenza del ministro della Famiglia Enrico Costa, del presidente della commissione giustizia al Senato Nico D’Ascola, e del leader dell’Italia dei Valori Ignazio Messina, per spiegare i contenuti delle emendamento appena presentato, che propone l’eliminazione dell’eccesso colposo di legittima difesa per chi protegge l’incolumità propria o altrui o i propri beni. Contrario il Pd, dal ministro Andrea Orlando, allo stesso Ermini: «La legge attuale ha già maglie molto ampie - spiega - ma la sicurezza la deve garantire lo Stato, lo stato di eccezione non può diventare la norma».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA