Smith (Bloomberg): «La ricetta? Abbattere tutti i muri investire sui lettori e sulla qualità»

Smith (Bloomberg): «La ricetta? Abbattere tutti i muri investire sui lettori e sulla qualità»
di Maria Latella
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Sabato 6 Dicembre 2014, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 12:53
A cena, giovedi sera, l'amministratore delegato di Bloomberg media raccontava di come il suo capo, l'ex sindaco di New York Michael Bloomberg, sia tornato a lavorare negli stessi uffici e con lo stesso entusiasmo di prima che scoprisse la politica. Con una novità. «Ha voluto abbattere tutti i muri. Niente più uffici d'angolo che segnalavano in varie gradazioni l'ascesa al potere. Tutto open space: anche per lui. Se riceve qualcuno, sappiamo chi è. Così, ho subito detto agli operai: «Ragazzi, abbattete i muri. Neanch'io li voglio più».



Justin Smith non mette cravatte. Non mette nemmeno la giacca. Ma nonostante il ciuffo biondo e l'aria giovanile sparge inquietudine tra le fila del convegno State of the media, nella sede del Centro Studi Americani. Perché dice agli editori che lamentarsi perché Facebook o le altre piattaforme "rubano" articoli senza pagarli, non serve. Perché comunque Facebook aumenta il traffico dei media tradizionali. «E cosa succederebbe se vi chiedessero di pagare per questo?»



INNOVAZIONE

Le piattaforme come Google e Yahoo, osserva ancora il ceo di Bloomberg, hanno dati sulle abitudini di consumo che consentono di raggiungere il pubblico meglio di quanto non facciano i media tradizionali. Ed è su questo che si deve investire, secondo Smith: «Sui dati che riguardano i lettori e sulla qualità, sul talento dei giornalisti».



Con Justin Smith si parla anche di Buzzfeed, il sito che si è fatto conoscere perché pubblicava le foto dei gattini e che oggi ha più lettori del Washington Post. «Esempi come Buzzfeed confermano che il futuro è sperimentare, agire per primi. I media tradizionali devono cannibalizzare se stessi. Staccarsi le braccia, se serve. È dura, ma se non se le staccheranno loro, lo farà qualcun altro».