Rapina in villa a Lanciano, catturato ​il quarto uomo: è un romeno. Tradito dall'orologio rubato

L'uomo, un romeno, è stato arrestato dagli uomini dello Sco e della squadra mobile a Caserta. Si chiama Alexander Bogadan Coltenau, e ha 26 anni
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Giovedì 27 Settembre 2018, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 09:09

Anche il quarto componente della banda ritenuta responsabile del brutale assalto in villa ai coniugi Martelli, domenica scorsa all'alba a Lanciano, è stato preso. Romeno come i tre fermati ieri mentre tentavano di allontanarsi da Lanciano, il giovane è stato individuato dagli uomini dello Sco e della squadra mobile vicino allo stadio di Casal di Principe (Caserta); poco prima aveva tentato di vendere uno degli orologi rubati domenica. 

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La banda era finita nel mirino dei Carabinieri in seguito a sei furti con spaccata compiuti ai danni di bar, tabaccherie e benzinai nei dintorni di Lanciano, nelle ultime tre settimane, ed era monitorata attraverso l'uso del gps che però ha avuto un guasto tecnico il giorno precedente la rapina, per tornare in funzione poco dopo. È uno degli elementi emersi nella conferenza stampa tenuta in Procura a Lanciano, all'indomani del fermo dei tre giovani indiziati dei reati di rapina, sequestro di persona, lesioni gravissime, porto d'arma. 

 



È stata l'occasione per fare il punto sulle indagini intorno a quanto accaduto a Carlo Martelli e alla moglie Niva Bazzan, sorpresi nel sonno dai rapinatori in cerca di una cassaforte e finiti in ospedale lui per le percosse, lei per la mutilazione a un orecchio. Tra le precisazioni degli investigatori, il fatto che nessuna donna sia coinvolta nell'inchiesta. Intanto la Procura di Lanciano sta valutando di riunire in un unico fascicolo tutte le sei rapine cruente in villa perpetrate nell'ultimo anno a Lanciano e dintorni. 
 
 

Gli investigatori dovranno iniziare la verifica comparativa dei singoli fascicoli una volta concluse le analisi del Dna relative alla rapina ai coniugi Martelli, per verificare se questi o altri elementi possano configurare gli stessi autori. Analoghe modalità sono riscontrabili in una rapina compiuta a Guardiagrele (Chieti), con le indagini coordinate dalla Procura di Chieti.

«Il decreto di fermo, per gravi indizi di colpevolezza, si è reso necessario perché si stavano dando alla fuga. Avevano abbandonato l'abitazione e si stavano allontanando con tutti gli effetti personali - ha spiegato il procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio - Preme sottolineare un lavoro svolto in soli quattro giorni, grazie alla collaborazione assidua tra polizia e carabinieri». 
 

Per il colonnello Florimondo Forleo, comandante provinciale dei carabinieri di Chieti, «l'indagine è risultato del controllo del territorio, partendo dall'iniziale attività su furti, spaccate e rapine da parte di questo gruppo». Per il direttore dello Sco di Roma, Alessandro Giuliano, «il fenomeno criminale è stato affrontato con approccio multidisciplinare, ma anche sotto il profilo della prevenzione e partecipazione alla sicurezza. Il cittadino non deve girarsi dall'altra parte, né difendersi da solo, ma collaborare con le forze dell'ordine».
 


«Abbiamo dato un'accelerazione all'indagine prima che abbandonassero l'Italia e facessero altri danni - ha aggiunto la dirigente della Squadra Mobile di Chieti, Miriam D'Anastasio, che si è subito rapportata con l'indagine dei carabinieri sui furti precedenti - Sulla rapina feroce abbiamo interessato lo Sco che ha messo a disposizione il 'moving team', con esperti specializzati in analisi di dati, repertazione e rilievi».

E proprio la tecnologia è stata fondamentale per individuare il quarto uomo. Una delle telecamere di sicurezza di Lanciano ha infatti ripreso parte del viso e mento dell'uomo: quelle immagini sono state inserite nel Sari (Sistema automatico riconoscimento immagini) che ha fornito un riscontro e confermato l'identità del romeno. Il sistema, inoltre, ha permesso di ricollegare la sua vera identità - riportata sul cartellino foto segnaletico presente in banca dati - ad un documento falso con cui il bandito andava in giro. Questa mattina esponenti della Chiesa Ortodossa Romena di Lanciano avevano fatto visita in ospedale a Niva Bazzan per manifestarle scuse dell'intera comunità, sottolineando che non tutti i romeni sono violenti e dediti a delinquere. Appena appresa la notizia della cattura del quarto componente della banda il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha commentato su Twitter: «Preso anche il quarto rapinatore straniero infame, pare il tagliatore di orecchie, bene!». ​​

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