Lampedusa, strage di immigrati: 120 morti, ma si temono altre centinaia di vittime

I soccorsi a Lampedusa (foto Ettore Ferrari - Ansa)
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Giovedì 3 Ottobre 2013, 09:00 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 09:17

Strage a Lampedusa. Un barcone carico di migranti somali ed eritrei naufragato vicino all'Isola dei Conigli. Sono almeno 120 le vittime, tra cui due bambini e diverse donne. I supersiti sono 155.

Il premier Enrico Letta: «Tragedia immane». Telegramma del sindaco di Lampedusa al presidente del Consiglio: «Venga a contare i morti con me. il vice premier Angelino Alfano sull'isola. La Lega attacca: «Colpa morale di Boldrini e Kyenge». Il Pd: Abolire la Bossi-Fini». I sopravvissuti: «I pescherecci non ci hanno soccorso». Sull'isola ora è emergenza, non c'è posto per i morti. Venerdì giornata di lutto nazionale e sarà osservato un minuto di silenzio delle scuole, ha detto il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge.

Il barcone, con a bordo circa 500 persone, si è rovesciato a circa un miglio e mezzo al largo dell'isola e ha preso fuoco. Portate in salvo circa 151 persone. Fermato uno dei presunti scafisti. Napolitano: Napolitano: E la Lega incolpa Boldrini e Kyenge.

Centinaia in acqua. L'imbarcazione si è rovesciata e ha preso fuoco. Sono finiti in acqua centinaia di migranti. L'allarme del naufragio è stato dato dall'equipaggio di due pescherecci che transitavano nella zona.

Barcone in fiamme. L'incendio dell'imbarcazione sarebbe divampato perché per farsi notare dall'isola i migranti hanno dato fuoco a una coperta. Il fuoco si sarebbe propagato al barcone, incendiandolo, a causa di una perdita di carburante. L'imbarcazione, di 20 metri, è stata individuata dall'equipaggio di un aereo della Guardia Costiera poco lontano dall'Isola dei Conigli. È per gran parte sommerso, capovolto: affiora solo una minima parte dello scafo.

Somali ed eritrei. Sono in gran parte eritrei e somali i migranti tratti in salvo. Si tratta dunque di profughi provenienti da paesi dell'Africa sub sahariana. Anche se ancora i superstiti non sono stati interrogati (molti di loro sono ancora in stato di choc e accusano sintomi di ipotermia per la permanenza in acqua) è probabile che il barcone sia partito dalle coste libiche.

Fermato uno scafista. Uno dei presunti scafisti del barcone è stato fermato dalla polizia. È un giovane tunisino che era stato raccolto tra i superstiti. Sarebbe stato riconosciuto da un gruppo di migranti. Favoreggiamento dell'immigrazione, naufragio e omicidio plurimo. Sono i reati contestati dalla Procura di Agrigento al presunto scafista. È un tunisino di 35 anni, che era sbarcato a Lampedusa l'11 aprile scorso ed era stato respinto. Per quell'occasione avrebbe confessato di essere stato costretto a fare lo scafista, ma avrebbe negato ogni addebito sullo sbarco di oggi, sostenendo di essere un "passeggero" e non componente l'equipaggio.

L'inchiesta. La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un'inchiesta sul naufragio. Il fascicolo è stato istruito dal sostituto procuratore Andrea Maggioni. La procura, oltre al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ipotizza anche il reato di omicidio plurimo.

Le lacrime del sindaco. «Non sappiamo più dove mettere i morti e i vivi». il sindaco di Lampedusa Giusy Nicoli traccia un quadro drammatico: al centro di accoglienza si trovano oltre 1350 persone. Ne ospitava 770, se ne sono aggiunte 463 con il primo sbarco di oggi, dovrà accogliere anche i superstiti del naufragio. «Sui morti - dice - non è stato ancora deciso nulla. Forse saranno portati via, d'intesa con la magistratura». «È un orrore, è un orrore». Non riesce a dire altro Nicoli. Al telefono scoppia a piangere mentre, sul molo, assiste all'arrivo delle barche cariche di cadaveri. «Non finiscono mai di portare e scaricare morti» dice tra i singhiozzi. Nicolini si aggira smarrita tra la fila di corpi che si allunga sempre di più. Con un filo di voce aggiunge: «Venite a vedere. È una scena impressionante».

«Basta con la conta dei morti». Lo afferma, esprimendo «tristezza e indignazione», l'arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro. «Non si può continuare con questa conta dei morti - aggiunge monsignor Montenegro - occorre mobilitarsi, fare qualcosa di concreto per evitare queste cicliche tragedie della disperazione».

La testimonianza. E' una giornata triste. L'imbarcazione trasportava circa 500 migranti», ha spiegato a Skytg24 Antonino Candela, Commissario straordianario dell'assistenza sanitaria di Palermo. «I primi soccorsi sono stati quelli delle barche ad uso turistico. I corpi delle vittime sono state portate sulla banchina», ha aggiunto.

Un altro sbarco nella notte. Oltre al barcone naufragato a Lampedusa è approdata in nottata un'altra 'arretta del mare con altri 463 extracomunitari. I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza che ieri ospitava oltre 700 persone.

La strage a Scicli. Solo lunedì 30 settembre c'era stato un altro tragico sbarco in Sicilia, a Scicli, costato la vita a 13 migranti eritrei.

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