La delusione dei marinai indagati per la starge dei migranti: «Salviamo più vite di tutti»

La delusione dei marinai indagati per la starge dei migranti: «Salviamo più vite di tutti»
di Alessia Marani
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Domenica 23 Ottobre 2016, 09:50
Indagati per omicidio colposo e omesso soccorso dopo avere salvato migliaia di migranti nel Canale di Sicilia. Ha il sapore amaro della beffa per gli ufficiali della Marina Militare e delle Capitanerie di Porto l'inchiesta aperta a Roma sul drammatico naufragio dell'11 ottobre 2013 nelle acque maltesi, ma così vicino alla costa di Lampedusa, che costò la vita a 368 persone, di cui molti bambini. «La Marina e la sua componente costiera hanno soccorso più naufraghi da soli che tutte le Marine europee messe insieme - tuona l'ufficiale Antonio Colombo, del Cocer (il consiglio di rappresentanza) della Marina - Tutto è possibile ma personalmente mi sembra poco credibile l'ipotesi di un errore di procedura. Certo è che per i colleghi iscritti nel registro degli indagati e per le loro famiglie iniziano momenti di angoscia e preoccupazione».

MORALE A PEZZI
Tra domani e martedì si riunirà il Consiglio dei Cocer, che raccoglie le rappresentanze di tutte le forze militari. Ma difficilmente si esprimerà ufficialmente a proposito delle indagini romane, perché la linea, anche in passato, tranne nel caso dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, è stata sostanzialmente quella di evitare di commentare le vicende giudiziarie in corso. Eppure negli ambienti di Palazzo, ma anche nelle basi sparse lungo le coste e i porti dello Stivale, il morale di militari e guardia coste è a pezzi. Prima la sorpresa, trovarsi al centro di una bufera giudiziaria, poi la delusione.

«Chi opera nelle centrali operative - continua Colombo - al pari di chi interviene in mare ha grande esperienza nei soccorsi. L'attenzione è sempre al massimo, nonostante la concitazione del momento. Fa specie che di cento soccorsi che fai, delle tante vite che salvi, basta una volta che sbagli, e non c'è pietà. Anche se c'è solo il dubbio di un errore. Credo che l'inchiesta sia un atto dovuto, spero che la magistratura faccia in fretta a ricostruire i fatti e giunga rapidamente all'archiviazione».

PASSIONE E ADRENALINA
Sulla storia di Catia Pellegrino, prima comandante donna di una nave militare italiana, in quel periodo proprio alla guida del pattugliatore Libra chiamato in causa nei soccorsi, la Rai decise di trarre persino un docufilm: La scelta di Catia 80 miglia a sud di Lampedusa, una storia vera, il primo racconto in presa diretta dell'operazione Mare Nostrum, di un comandante e dei suoi uomini in prima linea di fronte a quei barconi carichi di disperazione e di vite da salvare. Un racconto di passione e adrenalina, di fatica mai risparmiata. L'11 ottobre di tre anni fa, il Libra riuscì comunque a mettere in salvo 212 profughi siriani. E per quel gesto e per altri, un anno fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella premiò con un'Onorificenza al Merito il tenente di vascello Pellegrino «per la competenza e la sensibilità con le quali ha coordinato numerosi drammatici salvataggi in alto mare nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum».

Secondo i dati dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, tra il 1 gennaio e il 30 settembre 2016 sono sbarcate in Europa 300.927 persone, di cui 131.702 in Italia. La tragica conta di chi ha trovato la morte attraversando il Mediterraneo sfiora le 3500 unità. Ad agosto, in piena estate quando il numero di chi tenta di raggiungere il Vecchio Continente a bordo dei barconi-carrette zeppi all'inverosimile cresce, in un solo giorno le motovedette militari e civili coordinate dalla Guardia Costiera avevano strappato dal naufragio, in una quarantina di differenti operazioni, ben 6500 profughi salpati dalle coste libiche. Il 3 ottobre di quest'anno, nel giorno dell'anniversario di un'altra strage del 2013 nelle acque di Lampedusa, 39 imbarcazioni (gommoni e zattere), sono stati recuperati nel Canale di Sicilia, seimila i profughi salvati, 9 i morti. Tra ieri e sabato altre mille persone sono state soccorse, 14 i cadaveri recuperati.
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