Killer ricercato, i mille volti di Igor: ecco i suoi Alias su Facebook

Killer ricercato, i mille volti di Igor: ecco i suoi Alias su Facebook
2 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Aprile 2017, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 09:28

Nomi falsi e identità fittizie per nascondersi come un fantasma e fuggire alla giustizia. Igor 'il russò, 40 anni, l'omicida ricercato nella pianura emiliana, nelle campagne tra Bologna e Ferrara, secondo quanto sospettano gli inquirenti avrebbe tanti alias. Uno sarebbe anche su facebook con il nome di Ezechiele Norberto Feher. Nel profilo tante foto in diverse mise, anche eleganti, e link ad armi da fuoco e macchine da corsa. Ma è molto difficile risalire alla vera identità di quest'uomo, specialista nello sparire. Il ritratto che ne fanno gli investigatori è quello di un uomo feroce, spietato e pronto a tutto. Non è accertato invece che sia davvero russo. Non è stato confermato neanche sia un ex militare ma di sicuro è stato addestrato per uccidere e nelle tecniche di sopravvivenza estrema.

 

IL COMPLICE  Il 6 luglio 2015, nella sua pagina facebook, è citato senza alcun commento il nome di Patrik Ruszo, un componente della banda di Igor Vaclavic che, insieme a lui, ha compiuto le rapine per cui è Igor era ricercato dal 2015. Patrik Ruszo attualmente è in carcere, sta scontando l'ergastolo, confermato il 5 aprile scorso in appello, per il rapimento e omicidio del 73enne Pier Luigi Tartari, nel settembre 2015. Dal profilo di Feher risulterebbe avrebbe una madre (Zsuzsa Bergel), una sorella col suo cognome (Silvija Feher) e un'altra con il cognome della madre (Nikoletta Bergel). Risulta inoltre che nel 2016, quando Igor era già latitante, Ezechiele abitava a Valencia.

Intanto continua la caccia a Igor Vaclavic nella zona di Molinella, caccia estesa però alla boscaglia tra Bologna e Ferrara perché il fuggitivo si sposta in un'area tra le due province. I cani molecolari hanno fiutato qualcosa tra la boscaglia e hanno trovato un giaciglio, forse il posto dove Igor ha riposato alcune ore, ma le tracce olfattive si perdono dove comincia la strada asfaltata. Nel rifugio rudimentale c'erano anche alcuni viveri. Il rastrellamento della zona prosegue senza sosta, con base nella caserma della Compagnia di Molinella, paese della Bassa bolognese.


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA