Kaos, il tam tam in rete: «Non è l'eroe di Amatrice, aveva solo 4 mesi»

Kaos, il tam tam in rete: «Non è l'eroe di Amatrice, aveva solo 4 mesi»
di Stefano Dascoli
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Venerdì 3 Agosto 2018, 09:39 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 09:54


L'AQUILA «I livelli di metaldeide rilevati nel contenuto dell'apparato digerente, nella bile, nel rene e nel fegato sono in grado, da soli, di determinare il decesso dell'animale. Sono tuttavia in corso indagini di laboratorio per escludere o confermare la presenza di ulteriori sostanze tossiche». E' il passaggio-cardine del primo, parziale, referto rimesso dall'Istituto zooprofilattico di Teramo sulla morte di Kaos, il pastore tedesco trovato senza vita sabato scorso nel prato dell'abitazione del padrone, Fabiano Ettorre, a Sant'Eusanio Forconese, piccolo borgo a pochi chilometri dall'Aquila. Dopo una ridda di voci incontrollate, dunque, c'è il primo elemento di certezza. La metaldeide è un composto chimico velenoso usato come fitofarmaco contro le lumache e le chiocciole o, in forma di tavoletta, come combustibile per il campeggio o le razioni da combattimento militari. Quindi Kaos è morto, dicono gli esperti che stanno continuando a eseguire accertamenti sulla carcassa, per essere venuto a contatto, per ingestione, con questo veleno, la cui presenza è stata rintracciata anche nelle feci. Una sostanza che spesso e volentieri viene utilizzata dai contadini, sotto forma di chicchi di riso, per uccidere le lumache e salvare i raccolti.

INDAGINI
Ora bisognerà capire se Kaos l'abbia ingerita girovagando nei campi il cane non viveva in un recinto, ma il suo padrone assicura che non era solito spostarsi o se, invece, qualcuno gliel'abbia somministrata in qualche forma, in maniera dolosa, per ucciderlo. Ieri i carabinieri, sotto il coordinamento del tenente colonnello Antonio Renato Rampini, hanno già sentito, informalmente, alcuni contadini della zona per capire se abbiano usato o meno questa sostanza, che si vende liberamente. Le indagini proseguiranno a ritmo serrato, parallelamente a tutti gli esami di laboratorio. Ovviamente la relazione, a cui seguirà un rapporto di prova completo, è stata trasmessa alla Procura dell'Aquila, all'Asl e al piccolo Comune.
Si tratta di un colpo di scena anche perché dai primi esami effettuati, in regime di urgenza, non era emerso nulla che potesse far pensare a un'intossicazione da veleno e, per questo motivo, si era fatta strada l'ipotesi di una morte causata da una grave patologia acuta o congenita. Anche la ricerca sul campo di esche avvelenate era stata infruttuosa.

LA SORPRESA
Ci sarà bisogno di ulteriore tempo per arrivare a completare il quadro degli accertamenti e fornire, dunque, una risposta definitiva, ma il passaggio di ieri segna una svolta in questa vicenda che ha catturato l'attenzione di mezza Italia, probabilmente anche a sproposito. Proprio ieri, infatti, in Rete qualcuno ha pubblicato il numero di microchip di Kaos. Dal successivo controllo nei registri dell'Anagrafe canina abruzzese è emerso che la sua nascita è stata registrata il 4 maggio del 2016, mentre la data di morte è correttamente quella del 28 luglio. Una circostanza che ha fatto sorgere più di un dubbio sulla presenza dell'animale sullo scenario, tragico, del sisma di Amatrice, già nell'agosto del 2016, a quattro mesi dalla nascita. E, di conseguenza, sulla sua natura di eroe dei salvataggi, particolare cruciale nella costruzione del moto di indignazione collettiva. Lo stesso Ettorre ieri ha detto che il cane mai ha operato nel piccolo borgo del Reatino devastato dal terremoto, mentre ha confermato gli interventi del 2017 a Campotosto e nella ricerca di alcuni dispersi nell'Aquilano.

 

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