La richiesta di rinvio a giudizio è stata notificata al presidente della Bonatti Paolo Ghirelli, a tre componenti il consiglio di amministrazione, al responsabile dell'azienda per la Libia Dennis Morson ed alla stessa società che costruisce impianti oil&gas. Secondo la procura, il sequestro, il 19 luglio 2015, dei quattro tecnici della Bonatti e la morte, il 2 marzo successivo in un conflitto a fuoco tra banditi e forze miliziane, di Failla e Piano, poteva essere evitato se fossero state adottate idonee misure di sicurezza da parte dell'azienda.
Nel capo di imputazione si sottolinea come i vertici della Bonatti ed il loro rappresentante in Libia avrebbero omesso di adottare tutte le cautele necessarie per evitare che i loro tecnici impegnati nel paese nordafricano fossero esposti alle attenzioni delle bande criminali locali.
I quattro dipendenti furono sequestrati durante il loro trasferimento a Mellitah, zona interna della Libia in cui ci sono cantieri Eni e dove operano i dipendenti della Bonatti.
Contrariamente a quanto avvenuto per altri spostamenti, quello del luglio 2015 avvenne su auto con autista e non via nave dall'isola di Djerba, in Tunisia, secondo quanto previsto dai protocolli depositati presso la Farnesina. Sugli omicidi di Salvatore Failla e di Fausto Piano, rimane aperto alla procura di Roma un fascicolo contro ignoti.
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